Milano, 14 luglio 2024 – ”Sono partiti svantaggiati, ma hanno recuperato": si chiude con la “ceralacca“ sui pacchi (che sopravvive) e con questa sintesi la maturità 2024 a Milano. Tornano i 100 coronati da lodi, ma si concentrano soprattutto in alcune scuole e in indirizzi che in passato erano meno “abituati“ al voto massimo. Aumenta la fascia dal 71 in giù, a indicare le "fragilità che resistono". Rarissime le bocciature.
Oltre al classico Berchet (22 i 100 più 11 cento e lode), anche il tecnico Cattaneo festeggia un’annata d’oro: sette le lodi accompagnate da altri otto cento. E ogni indirizzo (dall’ex geometra alla “ragioneria“) ha potuto festeggiare le sue eccellenze.
"Avevamo buonissime quinte – commenta la preside Maria Rizzuto – ogni annata è a sé e difficilmente ripetibile. Sono “i ragazzi “dell’anno del Covid“, ma sono stati ampiamente seguiti nel triennio; sono state inserite figure nuove, dal tutor all’orientatore, in alcuni casi anche il mentore. Hanno potuto recuperare alla grande. Abbiamo avuto classi vive, interessate a tante attività extra". Mature anche fuori dall’aula. Il liceo artistico Brera chiude con 11 cento (tre anche in design della moda e tre in architettura) e nessun bocciato. "Erano molto preparati – sottolinea la dirigente Emilia Ametrano – anche per la seconda prova hanno presentato progetti bellissimi. E hanno potuto seguire bei programmi di Pcto (ex alternanza scuola-lavoro, ndr). Stiamo uscendo dal trend Covid, il triennio è stato molto regolare. I nostri ragazzi hanno sofferto meno anche nel biennio perché abbiamo sempre avuto laboratori aperti".
Nel liceo più grande di Milano, il Virgilio, sono stati 17 i cento più una lode al classico (dove si contano due 100). A festeggiare quest’anno è però soprattutto il linguistico, con otto 100; cinque sono invece nel liceo delle scienze umane, una all’economico sociale e uno allo scientifico. Tra i classici, al Manzoni - su 206 diplomati - 18 hanno il 100 (l’8,7%), quattro sono le lodi (1,9%): "La percentuale tra 100 e lodi è stabile negli anni da diversi anni, sul 10,6%", spiega la preside Milena Mammani. Son diminuite le lodi (erano 12 un’estate fa), compensate però dai 100 (erano 11). Al Parini sono 16 i 100 e due le lodi: "L’11% dei maturandi ha ottenuto il massimo, l’anno scorso erano il 7% del totale – commenta il preside Massimo Nunzio Barrella –. Sommando anche i voti dal 90 in su otteniamo il 34% del totale". All’Omero e al Russell sono quattro i 100, nessuna con lode. Al Tito Livio ci sono un 100 e una lode al coreutico e 4 cento più due lodi al classico. Al Faes si contano un 100 in scienze umane, un cento e un cento e lode allo scientifico e una lode al classico. Il liceo Carducci chiude con una lode, sei 100, uno studente che dovrà ripetere l’anno e oltre il 60% dei diplomati tra il 61 e l’80.
Tra gli scientifici , al Leonardo da Vinci sono 12 i 100 (il 6% studenti) e 3 le lodi; al Vittorio Veneto 15 i 100, una lode e nessun bocciato. All’Einstein 10 i 100, tre lodi e un bocciato; sette i cento al Bottoni, senza lode. Undici cento al liceo Tenca come all’istituto Frisi. Cinque i cento senza lode al Maxwell, dove si contano due rimandati, entrambi nel liceo delle scienze applicate. All’istituto Bertarelli tre i cento e tutti promossi, all’alberghiero Carlo Porta sono nove i diplomati col 100.
Al di là dei voti, si chiude con la riflessione di chi archivierebbe quella ceralacca alla quale tanti prof sembrano ancora “attaccatissimi“: "Quanto costa la maturità? E tiene conto delle esigenze e del percorso storico recente? Le fragilità ci sono – conclude il preside del Carducci Andrea di Mario – ma si continua a guardare molto alla performance e alla somma matematica, mentre bisognerebbe riuscire a valutare il percorso di crescita della persona".