Non è stata indolore l’operazione di switch delle deleghe. Perché, ad esempio, Antonio Lamiranda ha dato picche al sindaco Roberto Di Stefano. "Senza il ruolo di vicesindaco, non accetto le deleghe aggiuntive", ha fatto presente l’assessore di Fratelli d’Italia in maggioranza. Il ruolo di vice non è stato riassegnato. Così, la questione resta ancora aperta. Cerca più spazio in Giunta FdI. Che alle elezioni amministrative del 2022 fece male, molto male, con appena il 5,5% e un solo consigliere comunale e anche alle Politiche non volò rispetto alle aspettative. Di Stefano, però, sembra non cedere: ai meloniani nessuna ulteriore valorizzazione nei posti di comando nel governo cittadino. Così, restano la sua lista civica con Loredana Paterna e Forza Italia. Che, col neo ingresso di Aiosa e due consiglieri comunali (Federico Pogliaghi e Gabriele Ghezzi), tutti provenienti dalla lista del primo cittadino, accresce ora il suo peso. "Non rivendichiamo poltrone. Né come partito né personalmente. Io ad esempio, sarei felice di mantenere le mie deleghe proprio per concentrarmi al meglio", ci aveva detto Gianni Fiorino, assessore e segretario forzista, dopo l’uscita di scena di Roberta Pizzochera, anche lei entrata nelle fila del partito fondato da Berlusconi.
Tuttavia, dopo il "no" blindato di Lamiranda, il pacchetto di deleghe del Commercio e delle Attività produttive potrebbe andare proprio a Fiorino. Ieri sera il sindaco ha incontrato Forza Italia per la questione deleghe. Una vacatio che potrebbe durare solo pochi giorni - oppure ore - ma che nasconde malcontenti e potrebbe innescare una guerriglia interna sotterranea alla maggioranza, fatta di rivendicazioni dopo la "cacciata" dalla Giunta di Pizzochera e il "demansionamento" di Aiosa. La.La.