NICOLA PALMA
Cronaca

La maxi rissa di via Filzi nata da una parola di troppo a una donna. A terra resta un 22enne, rianimato dai soccorritori

Milano, il giovane è stato massacrato dal branco, almeno dieci persone si sono accanite su di lui: calci in faccia e bastonate anche mentre era a terra. Indagini della polizia per risalire agli aggressori

La maxi rissa di via Filzi nata da una parola di troppo a una donna. A terra resta un 22enne, rianimato dai soccorritori

Milano – Pugni, bastonate e calci in piena faccia. Il ragazzo a terra, ormai incosciente. E gli aggressori che continuano a infierire su una persona inerme. Sono i frame impressionanti di un’aggressione andata in scena la notte scorsa fuori da un locale di via Filzi, a metà strada tra il Pirellone e piazza Repubblica.

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Un frame dell'aggressione di via Filzi

Il ferito più grave della maxi rissa, un ventiduenne ivoriano, è stato rianimato con il massaggio cardiaco dai sanitari di Areu e poi trasportato in codice rosso al Niguarda: nonostante i traumi riportati e la crudezza delle immagini dei video registrati dai residenti, i primi bollettini medici hanno per fortuna escluso il pericolo di vita; meno preoccupante il quadro clinico di un un connazionale ventiseienne, finito al Fatebenefratelli in codice giallo. Ora è caccia agli aggressori, ripresi a distanza nei filmati girati coi cellulari dagli abitanti del quartiere e consegnati alle forze dell’ordine.

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Pugni, bastonate e calci in faccia: maxi rissa in via Filzi a Milano: 22enne massacrato e lasciato inerme in strada

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Le chiamate al 112 scattano qualche minuto prima delle 4, a circa mezz’ora dall’inizio della zuffa da saloon: i primi ad arrivare in via Filzi sono i due agenti di turno della Adriatica bis, la Volante del commissariato Greco Turro guidato dal dirigente Carmine Mele, raggiunti nei minuti successivi da altri tre equipaggi dell’Ufficio prevenzione generale della Questura.

Al centro della strada c’è il ventiduenne Y.K., immobile sull’asfalto: viene rianimato dai soccorritori del 118 e poi trasportato d’urgenza in ospedale; le sue condizioni sono gravi, ma il peggio dovrebbe essere passato. Nel frattempo, i poliziotti iniziano a ricostruire l’accaduto, anche se molti dei circa venti presenti hanno i ricordi annebbiati dall’abuso di alcol: tutti, però, sono concordi sul numero di persone coinvolte nella maxi rissa, una cinquantina, e sul fatto che Y.K. sia stato accerchiato e picchiato senza pietà da un branco composto da una decina di persone.

Molto più lucidi sono i racconti delle persone che in via Filzi ci vivono e che sono state svegliate di soprassalto dalle urla. Dicono che la rissa è iniziata all’interno di un locale della via – anche se il proprietario nega e dice di essersi accorto solo alla fine di quello che stava succedendo in strada – e che i cinquanta uomini erano divisi in due fazioni contrapposte, che a un certo punto si sarebbero ulteriormente frazionate in piccoli sottogruppi per fronteggiarsi a mani nude o con bastoni di legno. Il motivo della contesa? Il ventiduenne ivoriano, stando a una versione ancora da confermare, avrebbe cercato un approccio con una quarantunenne italiana che era nel locale (a sua volta ferita alla caviglia da un coccio di vetro), scatenando la reazione del fidanzato, che avrebbe chiamato a raccolta gli amici per scontrarsi con Y.K. e il suo gruppo.

“Notavo un ragazzo di carnagione scura, centrafricano, circondato da circa dieci persone – ci spiega un testimone –. Questo cadeva a terra e, mettendosi in posizione fetale, veniva colpito da calci, pugni, colpi di bastone e lanci di bicchieri. In un primo momento, il pestaggio veniva interrotto da un uomo di circa 40 anni, corpulento, che intimava al branco di fermarsi. Il gruppo tornava verso il bar, e in quel momento una ragazza andava a soccorrere il giovane ferito che sembrava essere privo di sensi. Improvvisamente il gruppo che si era allontanato tornava coi bastoni, e ricominciavano a colpire l’uomo a terra con estrema violenza; in quel frangente, la ragazza soccorritrice si allontanava”.

Una sequenza confermata frame per frame da un video di una quarantina di secondi, pubblicato sul nostro sito www.ilgiorno.it, che ha cristallizzato la fase finale del raid andato avanti per diversi interminabili minuti: in quattro-cinque si accaniscono con veemenza sul ventiduenne, nonostante la quarantunenne provi a difenderlo con il suo corpo. A un certo punto, entra in scena un omone, che dice agli altri di smetterla e li tira via a fatica, spingendoli verso piazza Repubblica.

Finita? No, perché spunta un altro ragazzo dall’altro lato, quello più vicino al locale, che prende la rincorsa e sferra un calcio violentissimo al petto del centrafricano che proprio in quel momento stava cercando di rimettersi in piedi. A quel punto, in due tornano indietro e riprendono a colpirlo a calci, mettendolo nuovamente ko. Sembra che ieri nel locale ci sia stata una festa, con tanto di fotografo ingaggiato apposta per immortalare alcuni momenti della serata: forse in quegli scatti potrebbero celarsi i volti degli aggressori. Senza contare che l’esercizio commerciale è dotato di occhi elettronici.