Maxi rogo della Torre dei Moro: 178 parti civili

Sono in totale 178, in gran parte condomini, le parti civili ammesse nell’udienza preliminare, davanti al gup Ileana Ramundo, sul caso del maxi incendio della Torre dei Moro, il grattacielo di 18 piani che prese fuoco come una torcia il 29 agosto del 2021, senza causare vittime. Il pm Marina Petruzzella (nella foto) nei mesi scorsi ha chiesto il processo per disastro colposo per 18 persone, tra cui Alberto e Roberto Moro, i costruttori dell’edificio di via Antonini, la moglie del primo, Stefania Grunzweig, amministratrice della società committente e venditrice degli appartamenti, e anche due spagnoli, il legale rappresentante e l’export manager di Alucoil, l’azienda spagnola produttrice dei pannelli che rivestivano il grattacielo e che sono stati ritenuti dalla Procura "altamente infiammabili". E anche per sei responsabili di Zambonini spa, che si occupò dei lavori delle "vele" della facciata della Torre. Ieri il giudice, dopo che una perizia medico legale ha stabilito che Roberto Moro, ultranovantenne, non è capace di sostenere il processo, ha disposto per la sua posizione il "non doversi procedere" e dunque non è più un imputato. Il maxi rogo, stando alle indagini, scoppiò per una serie di "macroscopici vizi di progettazione ed esecuzione" delle facciate fatte di pannelli infiammabili. Scelti perché più economici, ma non omologati e che hanno trasformato il grattacielo in una "torcia", quando è divampato l’incendio da un balcone per un caso fortuito, ossia una sigaretta gettata. Tra i legali delle parti civili l’avvocato Alessandro Keller, che rappresenta il condominio e anche una ventina di condomini singolarmente. L’udienza preliminare proseguirà l’11 dicembre.