
Quattordici arresti tra Italia e Germania per la prima operazione avvenuta in collaborazione con la neonata Procura europea. In manette anche i fratelli Sebastiano e Giuseppe Pelle, della nota famiglia calabrese, che vivono in Germania, il cui cognome rimanda inevitabilmente alla faida che non riguardò loro direttamente (sono troppo giovani) e alla strage di Duisburg il 15 agosto 2007, quando davanti a un ristorante italiano morirono sei persone nella guerra di ’ndrangheta tra affiliati alla ‘ndrina dei Nirta-Strangio contro quelli della ‘ndrina dei Pelle-Vottari. Ultimo atto della faida di San Luca che imperversava tra i clan dal 1991.
Tornando al blitz scattato ieri, il sequestro degl oltre 13 milioni di euro da parte dei militari della Guardia di Finanza è avvenuto nell’ambito di indagini coordinate dalla Dda milanese in collegamento anche con l’autorità giudiziaria dell’Alta Baviera.
Sono due inchieste che riguardano da un lato una frode fiscale internazionale nel settore del commercio di auto di lusso, vendute e rivendute più volte lucrando sul prezzo gonfiato, e dall’altro un traffico di sostanze stupefacenti. I provvedimenti cautelari sono stati disposti sia dall’autorità giudiziaria tedesca che da quella milanese. Le indagini hanno azzerato, secondo l’accusa, un gruppo criminale composto da persone di origine italiana e radicate in Germania, tra cui i due Pelle appartenenti alla omonima ‘ndrina.
In particolare, a seguito di investigazioni economico-finanziarie condotte su delega della Procura europea, è stata scoperta una articolata frode fiscale internazionale nel settore del commercio di auto di lusso tra Italia e Germania. Su questo fronte i finanzieri, in collaborazione con il dipartimento della polizia Criminale dell’Alta Baviera Nord, hanno esguito un mandato di arresto europeo nei confronti di 10 indagati, tra cui Sebastiano Pelle, per frode all’Iva condotta attraverso società cartiere dal 2017 fino a qualche mese fa. In pratica un traffico di auto di lusso che passavano e ripassavano di mano grazie a società fittizie che agivano come scatole cinesi. Per questo filone investigativo, le Fiamme Gialle, su ordine del giudice tedesco, hanno provveduto al sequestro di beni mobili, (tra cui 13 vetture), immobili e disponibilità finanziarie tra Germania, Italia e Bulgaria, per un valore complessivo di oltre 13 milioni di euro, ritenuto il profitto dei reati tributari.
Parallelamente, al termine di indagini coordinate dalla Dda milanese in collaborazione con la direzione centrale servizi Antidroga italiana, in base a un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Anna Calabi sono state arrestate quattro persone tra cui Giuseppe Pelle, coinvolte secondo l’accusa in un traffico di sostanze stupefacenti, in particolare hashish. Un centinaio i finanzieri che sono stati impegnati in tutta Italia nelle perquisizioni.