LUCA TAVECCHIO
Cronaca

Maye Musk, la mamma di Elon si racconta a Milano: “I figli tirati su da sola, pochi soldi e tanto lavoro. Le difficoltà mi hanno resa più forte”

La nutrizionista parla davanti a 500 studenti dell’università San Raffaele: “Quando sbagliate non nascondetevi. E non arrendetevi mai”

Maye Musk all'università San Raffaele di Milano (Foto: Canella)

Milano – Si fa fatica a credere che questa donna di 75 anni, con tre figli e 10 nipoti, sia partita da un piccolo e scalcinato appartamento di Pretoria, in Sudafrica. Dove dormiva in salotto e dove, prima dei trent’anni si è dovuta reinventare una vita, cancellando il marito violento e ripartendo da zero con tre bambini che scalpitavano, uno dei quali di nome faceva Elon, poi diventato l’uomo più ricco e potente del mondo.

Maye Musk, la mamma di Elon si racconta a Milano: “I figli tirati su da sola, pochi soldi e tanto lavoro. Le difficoltà mi hanno resa più forte”

Eppure è proprio dalle premesse di una vita impossibile che Maye Musk è diventata una star planetaria del benessere, con 1,5 milioni di follower su Instagram, un libro tradotto in tutto il mondo (“Le donne devono avere un piano”, Giunti), copertine sulle riviste più importanti, collaborazioni con le case di moda e conferenze ispirazionali. Come quella di oggi, lunedì 23 ottobre, all’università San Raffaele dal titolo eloquente: “Coraggio, passione e audacia”.

Una vita che è una sorta di manifesto del “non arrendersi mai”, ma che in tutto il mondo suo malgrado è ricordata, in pratica, per uno solo dei risultati ottenuti: il figlio Elon, anche lui partito dalle peggiori condizioni immaginabili, eppure capace di accumulare un patrimonio di oltre 200 miliardi di dollari e di diventare protagonista della rivoluzione elettrica della mobilità con la sua Tesla. 

Maye Musk con Monica Maggioni all'università San Raffaele di Milano (Foto Canella)
Maye Musk con Monica Maggioni all'università San Raffaele di Milano (Foto Canella)

Ma oggi, all’incontro del San Raffaele (insieme all’ex presidente della Rai Monica Maggioni e alla presidente della fondazione Telethon Francesca Pasinelli) è vietato parlare del figlio e riproporre la domanda che la perseguita da anni – come si alleva un genio? – Oggi si parla di lei e di come sia riuscita a raddrizzare una barca che, almeno nei primi tratti di navigazione, imbarcava acqua da tutte le parti. 

Maye Musk con Fracesca Pasinelli, direttrice della fondazione Telethon
Maye Musk con Fracesca Pasinelli, direttrice della fondazione Telethon

Naturalmente non esiste una ricetta, se non quella il cui primo ingrediente è il coraggio. “Qualunque sia l’ostacolo che ci si para davanti – ha detto Maye davanti a 500 studenti dell’ateneo – bisogna affrontarlo e trovare il modo di superarlo”. E lei, in effetti, di ostacoli se ne intende. Prima il marito violento che – ha raccontato lei stessa – iniziò a picchiarla già in viaggio di nozze, poi i tre figli da tirare su da sola, i master in dietetica all’università e il lavoro come nutrizionista affrontati in totale precarietà. “Vivevamo in un piccolo appartamento – racconta – io mi arrangiavo a dormire nel divano letto in salotto, che era anche la cucina. I figli hanno imparato da subito ad arrangiarsi. Io ero sempre fuori per lavoro”. E chissà che l’arte di arrangiarsi fin da subito, così lontana dall’iper-protezione e dall’iper-organizzazione dei modelli educativi dominanti, non sia la risposta alla tanto odiata domanda su come si alleva un genio.

Se c’è un consiglio che Maye Musk si sente di dare è quello di non nascondersi. Sbagliare è, in fondo, educativo anche per i figli. Soprattutto se la mamma si fa in quattro per recuperare la situazione. “I miei figli – ha detto – mi hanno visto commettere errori e risolvere problemi, perché spesso le cose non vanno come vorresti”. 

Anzi, spesso, sembrano andare dalla parte opposta. Ma, se non ci si fa confondere e abbattere dalle difficoltà, la strada si ritrova. Anche se può rivelarsi dopo anni. Come capitato a lei. Che ha trovato il successo solo dopo i 50 anni e l’affermazione mondiale intorno ai 70. In parte grazie alla notorietà raggiunta dal figlio Elon, ma anche perché è diventata un modello femminile a suo modo alternativo: che non nasconde capelli bianchi e rughe, e che propone determinazione e  coraggio come vero strumento di emancipazione.

Anche se lei stessa non ci sta a farsi rinchiudere nel recinto dell’influencer, pure avendo un milione e mezzo di entusiasti seguaci: “Il mio lavoro è quello di nutrizionista, è in questa veste che ho ottenuto i successi più grandi. L’essere diventata un modello per tante donne non è una cosa che non ho ricercato. Anche se, ora che ho tanto seguito, cerco comunque di non tirarmi indietro e spiegare che l’unica strada da seguire è quella di non arrendersi mai”. 

Infine, dall’alto dei suoi dieci nipoti di tutte le età, un consiglio anche per le nonne a non farsi “tradire” dai regali: “L’amore è la cosa più importante da donare ai nipoti”.