REDAZIONE MILANO

Mc Donald’s, è sciopero: diritti e salario

Lo sciopero si inserisce nell’ambito di una mobilitazione europea, per "mappare la realtà Mc Donald’s in tutti gli Stati membri"...

Lo sciopero si inserisce nell’ambito di una mobilitazione europea, per "mappare la realtà Mc Donald’s in tutti gli Stati membri"...

Lo sciopero si inserisce nell’ambito di una mobilitazione europea, per "mappare la realtà Mc Donald’s in tutti gli Stati membri"...

Lo sciopero si inserisce nell’ambito di una mobilitazione europea, per "mappare la realtà Mc Donald’s in tutti gli Stati membri" e "proporre un piano di azione comune" per migliorare le condizioni di lavoro nella catena di fast food. I sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno proclamato così otto ore di sciopero dei lavoratori della rete, comunicate dalle sigle a Mc Donald’s Development Italy, motivato dalla "indisponibilità ad avviare il confronto relativo alla contrattazione integrativa aziendale" che potrebbe portare a passi avanti concreti su salari, welfare e condizioni di lavoro. Alla base c’è una mobilitazione dell’organizzazione di sindacati europei Effat, che rappresentano lavoratori nel settore alimentare, del commercio, turismo e servizi, guidata dal segretario generale Enrico Somaglia.

"Come organizzazioni sindacali italiane – si legge nel resoconto sull’ultimo coordinamento Effat – abbiamo ribadito che permane una netta chiusura da parte di Mc Donald’s Italia ad avviare il confronto per la stipula del contratto integrativo aziendale, così come previsto dal Ccnl di riferimento". Anche il sindacato tedesco ha organizzato una campagna dopo le chiusure sul tema del salario minimo nel settore della ristorazione, mentre in Spagna si riscontrano "contratti di lavoro part time con applicazioni di orario di lavoro minime settimanali che rendono ancora più precarie le condizioni di impiego". Il prossimo appuntamento sarà a Copenaghen, nell’ambito delle giornate internazionali del fast food, quando "si affronteranno le criticità dei dipendenti" del colosso statunitense.

Andrea Gianni