Milano – Alla fine è andata davvero meglio delle attese, per l’Ats Metropolitana, la caccia estiva ai medici di base per coprire gli "ambiti carenti" tra il Milanese e il Lodigiano. Alla seconda chiamata del bando regionale, che ormai di prassi viene riaperto dalle tre alle quattro volte l’anno, l’Ats cercava 401 dottori e aveva 148 candidati: dopo i colloqui, ben 117 hanno accettato l’incarico. Quasi il quadruplo dei 31 che l’Ats riuscì ad assegnare col bando estivo un anno fa, quando arrivarono una quarantina di domande per 246 posti tra Milano e Lodi (ed erano il 40% delle 103 totali presentate per 939 posizioni in Lombardia).
Più del 90% degli assegnatari sono Mmg in formazione, cioè laureati in Medicina che stanno frequentando il corso per medico di medicina generale (Mmg), e del resto erano corsisti 400 dei 482 che hanno fatto domanda, al bando di luglio, per 1.140 incarichi in tutta la Lombardia. Dei 106 futuri Mmg che avranno subito un ambito tra le province di Milano e Lodi, 61 frequentano il primo anno di corso, 26 il secondo e 19 il terzo.
Una differenza che rileva, dato che la Regione ha appena varato una delibera che allarga ulteriormente le possibilità di lavorare durante il corso di formazione, già incrementate a più riprese in Italia negli ultimi anni proprio per far fronte alla carenza di medici di base. In Lombardia un corsista potrà prendere in carico fino a mille pazienti già al primo anno, e 1.500 (lo stesso numero di un massimalista) al terzo, oltre che effettuare, sempre su base volontaria, guardia medica per 12 o 24 ore settimanali al primo anno e fino a 38 ore nei due successivi, e avere contemporaneamente incarichi a ore (guardia) e di sostituzione (temporanei o provvisori) di medici di base.
Le deroghe "saranno riviste in base ai risultati dei prossimi accordi integrativi regionali", ha precisato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, e le Asst potranno non applicarle ai corsisti che avevano già un incarico temporaneo o provvisorio, ma si tratta comunque di una boccata d’ossigeno. Anche perché gli "ambiti carenti" non vengono calcolati in base ai pazienti di un massimalista, bensì all’ideale di un medico ogni 1.300 residenti.
Come sempre, il grosso delle richieste s’è concentrato su Milano città, che con l’eccezione di alcuni quartieri (in assenza di vincolo, chi ottiene un incarico può piazzare lo studio ovunque nell’ambito che coincide con un intero Municipio) ha meno difficoltà di copertura: 58 gli incarichi assegnati a coprire più di metà dei 106 vacanti, en plein nei Municipi 1 (trovati 6 dottori su 6) e 4 (15 su 15) e anche il Municipio 3 lo sfiora (11 posti riempiti su 13). Va un po’ peggio, nell’ordine, ai Municipi 7 (6 incarichi coperti su 10), 9 (4 su 10), 5 e 8 (5 dottori ciascuno su 11 e 15 cercati), 2 (4 su 15), ma la situazione è più rosea sia rispetto al Lodigiano - dove si cercavano 32 medici di base e se ne son trovati 9, almeno uno in ciascuno dei cinque "ambiti carenti" – che, soprattutto, rispetto all’hinterland, dove sono stati assegnati 50 incarichi su 263.
Anche qui, con differenze: è stato coperto circa un posto su cinque nei territori dell’Asst Rhodense (14 incarichi assegnati su 68, e due ambiti dei sette aperti, quelli di Garbagnate e Corsico – Cesano Boscone, senza neanche un nuovo dottore) e dell’Asst Ovest Milanese (12 assegnazioni su 60 posti, neanche una negli ambiti che fanno capo a Cuggiono, Magenta e Albairate ma in compenso tre dottori su 4 trovati nella zona di Abbiategrasso e due su tre in quella di Busto Garolfo), mentre sotto l’Asst Melegnano-Martesana, che voleva 98 dottori, ne arriveranno 18, anche se solo gli ambiti di Gessate e di Melzo sono rimasti completamente a secco. I due ambiti scoperti della popolosa Asst Nord Milano avranno tre nuovi dottori ciascuno, a fronte di 19 cercati su Cologno e Sesto e di 18 tra Bresso, Cinisello, Cormano e Cusano. Ma anche nell’hinterland “snobbato” la carica estiva dei corsisti consentirà di coprire alcune situazioni particolarmente critiche.