"I pazienti hanno perso la pazienza". Ieri, i malati della Martesana, che hanno organizzato una mobilitazione durata settimane contro la carenza di medici di famiglia e liste d’attesa, hanno consegnato all’assemblea dei sindaci dell’Asst riunita a Pioltello le 2.700 firme raccolte ai banchetti sul territorio. Da Vimodrone, da Cernusco, da Pessano, da Gorgonzola. A ritirare i fogli, la sindaca Ivonne Cosciotti, alla guida dei Comuni dell’Azienda.
"Una situazione sempre più critica sul territorio", dice Curzio Rusnati, ex primo cittadino di Bussero, fra i promotori dell’iniziativa che ha avuto forte eco. Chi si è mobilitato chiede agli amministratori "di sollecitare la direzione per mettere in campo misure di contrasto alla mancanza di dottori in molti paesi con ambulatori temporanei e vincoli di apertura nei prossimi bandi. Possibilità che Asst non ha ancora utilizzato". "Medici di base che mancano, anziani abbandonati e trasfertisti per ricette, cure e consigli, lavoratori in difficoltà per un semplice certificato medico e nessuna apparente strategia dall’alto: adesso basta": sui manifesti gli slogan dello sdegno ai giovedì della salute, cominciati nel 2024 davanti all’ex ospedale Serbelloni, a Gorgonzola. E nel frattempo in tutta l’area i banchetti raccoglievano le adesioni alla protesta. "Il nostro è un modo per sollecitare chi di dovere a risolvere i problemi per davvero", ancora Rusnati. "Quest’anno l’Azienda ha riportato i numeri peggiori di tutta la Lombardia come ambiti carenti di cure primarie - ricordano gli attivisti - 119 in tutto, di cui ben 63 nei Comuni dell’Adda-Martesana".
La gente punta l’indice anche "sulle Case di comunità che non decollano e la mancanza di un vero sistema di servizi territoriali che possa fare la differenza dopo tanti annunci. Si parla di ricucire il rapporto lontano dalle corsie, ma le cose vanno diversamente. Le liste d’attesa per visite ed esami sono lunghissime e le difficoltà enormi. L’Azienda è addirittura ultima in Lombardia per rapporto fra personale sanitario e abitanti". La soluzione? "Un piano di rilancio che individui i motivi della scarsa attrattività della Asst per i medici e operatori e preveda interventi di miglioramento".