di Giovanni Chiodini
Continua a crescere, col passare dei mesi e il pensionamento dei sanitari che raggiungono i 40 anni di contributi effettivi, il numero dei Comuni dove la presenza dei medici di base è insufficiente rispetto ai residenti. La lista è davvero lunga e interessa ormai tutti i Comuni del Castanese dove parecchi pazienti sono stati costretti a scegliere medici che operano in paesi differenti (con relativi problemi di trasporto soprattutto per le persone anziane che devono forzatamente fare affidamento nell’aiuto di parenti e amici). Un problema che i cittadini riversano sui sindaci i quali, a loro volta, si appellano all’Ats senza però riuscire ad ottenere le adeguate sostituzioni. Una delle soluzioni tampone individuate da Ats è quella di prevedere la presenza di un medico che possa prescrivere le ricette, indipendentemente se è il medico curante di quel paziente. Soluzione adottata da qualche settimana a Bernate, per i residenti a Casate, e oggi a Vanzaghello. Dall’inizio dell’anno il sindaco Arconte Gatti ha scritto all’Ats per segnalare lo stato di bisogno. "Da ormai diverso tempo due dei quattro medici di base sono andati in pensione - scriveva il sindaco - e sono stati sostituiti da medici non di ruolo, che si sono susseguiti per brevi periodi. Comprenderete che per gran parte della popolazione, soprattutto quella fragile o anziana, non è per nulla rassicurante dover affrontare questi repentini cambi di medici". La situazione si è fatta ancor più complessa col pensionamento di un altro medico lo scorso 31 agosto, il dottor Marco Rotta. La soluzione individuata da Ats è stata quella di istituire una Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) nell’ambulatorio di piazza Pertini. Qui un medico sarà presente il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12. "Siamo ben consapevoli dell’inadeguatezza della situazione, per questo non ci fermeremo e continueremo a sollecitare una soluzione".
A Boffalora i pazienti di Ambrogio Chiodini andato in pensione a fine settembre hanno potuto fruire di un sostituto, il giovane medico Simone Oldani da poco laureato, che dopo qualche settimana ha però declinato l’incarico avendo scelto una specializzazione differente. Pertanto tutti quei pazienti che non si erano premurati di scegliere un medico al di fuori del paese dal 27 ottobre sono stati obbligati a scandagliare nell’elenco dei medici della zona che possono ancora prendersi in carico dei pazienti (un elenco e una disponibilità che si stanno gradatamente assottigliano).