ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Mediglia, è sciopero: "Per la Maimeri rischio chiusura"

Stato di agitazione il 27, in 30 perderebbero il posto

C’è il rischio di trasferimento della produzione

C’è il rischio di trasferimento della produzione

"C’è il rischio che la produzione venga trasferita. Si parla dell’Inghilterra. La sede di Mediglia chiuderebbe dunque i battenti". Preoccupati per il loro futuro, protestano i lavoratori della Maimeri, storica azienda di tempere e acquerelli per le Belle Arti, che da oltre 10 anni fa parte della galassia Fila (Fabbrica italiana lapis e affini). Da tempo la Maimeri fa registrare perdite economiche importanti e il trasferimento delle lavorazioni in altri stabilimenti di Fila, in Italia o all’estero, è una delle opzioni sul tavolo, per cercare di garantire la sopravvivenza del marchio. Con la dismissione del sito di Mediglia perderebbero il posto circa 30 lavoratori (si tratta degli addetti alla produzione); un numero che potrebbe salire, qualora non si trovassero soluzioni per ricollocare amministrativi e commerciali. Oggi lo stabilimento del Milanese impiega in totale 48 persone. Le voci di una possibile delocalizzazione si stanno facendo insistenti e hanno creato un clima di apprensione tra i lavoratori.

Per questo i sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl, insieme alle Rsu, hanno proclamato per il 27 marzo uno sciopero del personale, con un picchetto di due ore davanti all’azienda. In occasione dell’ultimo confronto coi sindacati, "l’azienda ha ribadito le difficoltà economiche e il continuo andamento negativo - fanno sapere Cgil e Cisl -. La direzione ha confermato che, entro il 31 dicembre 2025, verrà presa la decisione definitiva sulla sorte del sito di Mediglia. I dati e le previsioni di vendita non risultano incoraggianti. I lavoratori chiedono risposte più chiare e tempestive riguardo al futuro del sito". "Si rende necessario operare dei cambiamenti, come comunicato ai lavoratori in un’ottica di massima trasparenza - afferma l’amministratore delegato dell’azienda, Gianni Maimeri -. Il trasferimento della produzione consentirebbe di creare delle economie, permettendo al marchio di non scomparire".