STEFANIA CONSENTI
Cronaca

Melissa Ferretti Peretti: "La finanza? È meglio rosa"

Melissa Ferretti Peretti dirige quasi mille dipendenti fra Roma e Milano e ha incassato di recente un primo premio importante, “Tecnovisionarie 2016 - Donne e Tecnologie” e oggi anche il premio Belisario

Melissa Ferretti Peretti, country manager di American Express

Milano, 17 giugno 2016 - Non è per niente una che «se la tira», anche se ha tutte le carte in regola per poterlo fare. Melissa Ferretti Peretti, 44 anni, è la prima italiana Country manager in American Express, dirige quasi mille dipendenti fra Roma e Milano e ha incassato di recente un primo premio importante, “Tecnovisionarie 2016 - Donne e Tecnologie” e, oggi, anche il premio Belisario. Proviene da una famiglia di «geni» della scenografia. Sua madre, Francesca Lo Schiavo, e suo padre, Dante Ferretti, hanno all’attivo diversi Oscar. Lei ha però scelto di fare tutt’altro. «Anche se sono cresciuta a pane e cinema», confida, per dimostrare ai suoi che sì, da sola poteva anche farcela. E si è laureata in Economia e commercio.

Fare la manager le riesce bene, lei è la dimostrazione che la finanza è anche un mondo per donne...

«Mi ha fatto piacere, l’altra sera, al Museo della Scienza e della Tecnica, conoscere così tante donne impegnate nella finanza e anche nella finanza etica. È un settore che richiede il talento di tante altre giovani donne che aspettiamo, un innesto che può rappresentare una ricchezza per la futura crescita del Paese».

Per molte ragazze in questi giorni impegnate nella maturità è tempo di scegliere la facoltà. Quali consigli le dà?

«Dobbiamo incoraggiarle a scegliere percorsi scientifici, convincerle a non aver paura di avventurarsi in settori che ancora oggi vengono ritenuti maschili. In questi anni in American Express mi sono proprio dedicata a far crescere i talenti femminili: le donne sono empatiche, hanno un grande senso pratico, sono un valore aggiunto molto forte in un contesto aziendale. Vale comunque in generale il discorso di favorire la coesistenza di approcci diversi, la diversità aiuta a rispondere meglio ai problemi».

Come è arrivata al vertice di Amex?

«Ho avuto essenzialmente dei capi che hanno avuto fiducia in me e mi hanno dato la possibilità di crescere. E poi ho avuto la fortuna di lavorare in un’azienda la cui cultura aziendale è finalizzata a valorizzare le diversità, anche di genere. Un principio vivo e reso attivo. Guardiamo al board di Amex Italia. Nelle funzioni apicali quasi il 50% sono donne».

Difficile la conciliazione dei tempi di lavoro con la famiglia, per molte addio carriera...

«Ho lanciato un programma che, oltre ad incrementare la presenza femminile in azienda, punta a coltivare profili di donne dirigenti. Negli ultimi anni siamo passati dal 30% al 40%. Parallelamente incentiviamo anche lo “smart working”, una flessibilità che va bene per uomini e donne e apriremo a breve anche un asilo nido aziendale. Nel frattempo abbiamo inagurato una palestra per i dipendenti».

Lei fa la spola fra Milano e Roma, le piace vivere sotto la Madonnina?

«Stabilmente ho vissuto a Milano quattro anni. Qui ho fatto un master in Business Administration in Bocconi. La città mi piace molto perché è stimolante. Ho adorato Expo e naturalmente le scenografie di mio padre, quelle bancarelle del cibo lungo il Decumano... ma sono legata a Roma, qui ho vissuto la mia infanzia, legatissima ai nonni che hanno cresciuto me e mio fratello (Edoardo, lui è aiuto regista) quando i miei erano in giro per il mondo. Roma è meravigliosa, ma in questo momento è molto ammalata».

L’economia migliora ma non decolla. Come vede il futuro?

«Abbiamo bisogno come il pane delle riforme. Per esempio il Jobs Act ci ha aiutato ad assumere più giovani. Però non basta. Bisogna fare in fretta. Dobbiamo recuperare su altri gap: sui pagamenti elettronici, ad esempio. In Italia l’85 per cento dei pagamenti avviene in contanti e questo ci pone in condizione di arretratezza. Un sistema di pagamenti evoluto e trasparente è la base per avere stabilità competività del sistema. Favoriremmo l’emersione del nero. Su questo dovrebbero fare sistema istituzioni, player, privati, Univerità. Per fare una corretta educazione finanziaria».

Fine settimana di ballottaggi. Voterà Raggi o Giachetti?

«Il voto è segreto. Le dico solo che sono a favore delle Olimpiadi e le ho detto tutto».