
Mensa: il Tar dà ragione al Comune Ricorso respinto, servizio al sicuro
di Roberta Rampini
Il Tar della Lombardia ha dato ragione al Comune di Vanzago nel ricorso presentato dalla Fabbro Food spa nell’ottobre 2020, in quanto esclusa dalla gara per il servizio di refezione scolastica di durata quadriennale e per un importo di circa 2,25 milioni di euro. La Fabbro Food spa, che si occupa di servizi di ristorazione e lo scorso anno è finita anche in un’inchiesta giudiziaria per un presunto "sistema" di tangenti e gare truccate per l’affidamento di servizi mensa in scuole e Rsa, era stata esclusa dalla gara del Comune di Vanzago per "insussistenti i requisiti di affidabilità del concorrente". Non ritenendo legittimo il provvedimento, l’azienda aveva subito contestato la decisione arrivando e presentato un ricorso principale e due ricorsi per motivi aggiunti al Tar della Lombardia per chiedere di essere riammessa alla gara, per chiedere un cospicuo risarcimento danni al Comune e per chiedere di annullare la Determinazione di affidamento dell’appalto di refezione scolastica alla ditta Gemeaz Elior S.p.A. che sta svolgendo il servizio. Nei giorni scorsi, a distanza di due anni e mezzo, è arrivata la decisione del Tribunale amministrativo che ha respinto il ricorso con queste motivazioni, "l’amministrazione comunale di Vanzago ha svolto un’approfondita attività valutativa, di cui ha dato conto nella diffusa motivazione che sostiene sia il provvedimento di esclusione sia la successiva conferma. L’iter valutativo che ha condotto il Comune ad escludere la ricorrente dalla gara è affidato ad una molteplicità di considerazioni, che attengono sia alla ricorrente, sia alla società ausiliaria". Inoltre il Tar nella sentenza afferma l’esistenza di "una pluralità, per così dire, di deficit nella storia professionale delle due società, numerosi anche di rilievo penale, tutti incentrati su rapporti contrattuali contemplanti le medesime prestazioni richieste dall’affidamento di cui alla gara in questione". Infine ha anche respinto la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla Fabbro Food S.p.a. condannandola invece al pagamento delle spese legali sostenute dal Comune per un importo di 4.000 euro. "Ora l’auspicio è che l’azienda scelga di non presentare appello al Consiglio di Stato per mettere definitivamente la parola fine a questa vicenda", commentano dal Comune.