Al via la gara pubblica per il rinnovo del servizio mensa scolastica, fra le novità il periodo di gestione che passa da cinque a sei anni. Sul piatto un valore dell’attività stimato in 11.377.800; cifra che comprende la gestione di sei anni ma anche l’eventuale rinnovo automatico di quattro anni e infine un’ipotetica proroga tecnica di sei mesi. Non cambia nulla al momento, invece, sulla questione economica. Sarà sempre l’assegnatario del bando a incassare direttamente le rette dai genitori e provvedere all’eventuale recupero delle morosità, ma all’alunno il pasto non deve mancare. Il tanto discusso cambiamento sul metodo di pagamento che prevede il taglio del pasto a chi non paga sarà operativo ad assegnazione del servizio effettuata e una volta pubblicata la delibera di giunta che dà il via libero alla novità sulla riscossione del buono pasto. È quanto ha fatto sapere l’assessore alla pubblica istruzione Rosetta Stavola. Il pugno duro contro i “morosi” del servizio mensa è stato a lungo dibattuto in Consiglio comunale, con l’opposizione all’attacco: "Non siano i bambini a dover pagare la responsabilità dei genitori". L’assessore Rosetta Stavola difende la scelta dell’esecutivo politico sottolineando il fatto che il Comune mette in campo tutti gli strumenti necessari a sostegno alle famiglie in difficoltà. Sono cinque, infatti, le fasce dei pagamenti disposizione degli utenti che vanno dal costo zero per i più bisognosi per passare poi a quelle con sconti significativi in funzione dell’Isee presentato, fino ad arrivare alla tariffa piena. Non si spiega e non è accettabile, ha sostenuto l’assessore in assemblea consiliare, che vi sia ancora chi non paga il buono mensa nonostante l’impegno del Comune a sostenere chi è in difficoltà. Un morosità che in questo ultimo quinquennio della gestione mensa della Gemeaz ha fatto registrare la preoccupante cifra di circa 300mila euro. Stefano Dati
CronacaMensa, si cambia “Morosi” avvisati