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Qt8, il mercato della vergogna

La scia dei bivacchi vista Monte Stella si allunga fino al parco, ai piedi di un edificio con finestre rotte, serrande abbassate e intonaco annerito. Quel che resta dell’ex Mercato comunale coperto del Qt8 di via Isernia, abbandonato di MARIANNA VAZZANA

L'esterno dell'ex mercato comunale in zona Qt8 (Newpress)

Milano, 6 aprile 2016 - La scia dei bivacchi vista Monte Stella si allunga fino al parco, ai piedi di un edificio con finestre rotte, serrande abbassate e intonaco annerito. Quel che resta dell’ex Mercato comunale coperto del Qt8 di via Isernia, abbandonato. Il retro del palazzo è diventato un rifugio di senzatetto: basta una passeggiata per osservare una fila di giacigli, cassette di legno trasformate in tavolini, ganci che reggono buste di vestiti e cibo. Degrado a pochi passi dalla Montagnetta di San Siro, nel quartiere progettato da Piero Bottoni nel 1947. «Un peccato. Una ferita aperta - sottolineano Maria Teresa e Piera Maria Riccaboni, farmaciste, cresciute al Qt8 -. Il quartiere avrebbe bisogno di servizi utili ai residenti, soprattutto anziani. L’ex mercato potrebbe fornirli: pensiamo a negozi di generi alimentari, a un ambulatorio, a spazi per gli sportivi, a uno sportello bancario».

La struttura era stata messa a bando, una società si era aggiudicata la gestione. Ma scoraggiata dagli investimenti necessari per la riqualificazione si era tirata indietro. Succedeva una manciata di anni fa. Poi tutto è ripiombato nel limbo. E così è sfumato il sogno di dare nuova vita all’ex mercato, sul modello di quanto invece accaduto in corso XXII Marzo, dove lo spazio commerciale comunale dismesso di piazza Santa Maria del Suffragio si è trasformato nel primo “mercato con cucina”, aperto fino alle 23, con ortaggi, pesce, pane e vino di qualità. Un’idea vincente, messa in pratica da privati. E anche il mercato comunale Lorenteggio è stato al centro di una rinascita. Renzo Piano ha deciso di donare a questa periferia il suo stipendio di senatore a vita, nel 2015, e attraverso il suo gruppo di lavoro G124 ha dato nuova linfa proprio allo spazio del mercato. Abbattuta una parte di muro, l’area si proietta verso l’esterno. Non più solo un luogo per la spesa ma anche per fermarsi e divertirsi, un polo di cultura.

Quelli di piazza Santa Maria del Suffragio e di Lorenteggio fanno parte dei 23 mercati comunali coperti della città: 262 posteggi occupati, 33 liberi, al centro della vita quotidiana da Niguarda a Corvetto, da San Siro a piazzale Lagosta. Tre sono quelli dismessi: oltre a quella di Qt8, ci sono le strutture di Gorla e viale Umbria, quest’ultima finita sulle pagine di cronaca nei giorni scorsi perché si era affacciata l’ipotesi - poi naufragata - di trasformarla in un centro profughi. Cosa ne sarà dei tre poli? Per il Qt8 si avanzano proposte: «C’è l’idea - comunica Enrico Salerani, consigliere leghista di Zona 8 - di ristrutturare l’edificio con soldi pubblici comunali per trasferire lì un archivio del Casva (centro alti studi sulle arti visive) oggi ospitato nel Castello Sforzesco. Ma i cittadini meritano altro. Soprattutto se l’area verrà ristrutturata con fondi pubblici». Ma «l’idea - continua Simone Zambelli - è stata accolta favorevolmente sia dal CdZ e sia dai residenti. Ci sarebbero spazi aperti al quartiere e alle mostre. È la prima volta che un ente prestigioso chiede di essere trasferito dal centro alla periferia».