MASSIMILIANO MINGOIA E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Metallica, la carica degli 80mila alla Maura. Residenti furiosi: "Zona nel caos"

Proteste post concerto nonostante il piano ad hoc: “Sosta selvaggia e code di auto”. Municipio 8: "Miglioramento"

sosta selvaggia di moto in occasione del concerto dei Metallica alla Maura

sosta selvaggia di moto in occasione del concerto dei Metallica alla Maura

Inaugurata mercoledì sera con i Metallica la stagione 2024 del festival musicale I-Days e, con lo show all’Ippodromo La Maura, anche il Piano anti-caos approvato dalla giunta comunale per far fronte ai disagi nella zona di San Siro. Ha funzionato? A detta dei cittadini riuniti nel Coordinamento tutela Parco ovest, no. Sono gli stessi residenti a mostrare foto di sosta selvaggia, pure di moto, e in generale dell’orda "di 80mila fan, in un’area – sottolineano – che non è idonea a ospitarli". Tra le criticità segnalate il giorno dopo: "interruzione di mezzi di superficie a danno dei cittadini. Chiuse a fine concerto le fermate della metropolitana più vicine, con grave danno per gli utenti ordinari. Non sono state date comunicazioni capillari. Non si è riusciti impedire la sosta abusiva. Nessuna presenza notturna a dare indicazioni. E code di auto che non hanno trovato spazi di sosta nei parcheggi già occupati da pendolari e residenti, bloccando l’accesso degli abitanti alle proprie case".

«Il problema dei concerti alla Maura – la conclusione – non si risolve con misure palliative (e la polizia locale e gli addetti Atm hanno lavorato al meglio delle loro forze)". Il numero limite di spettatori fissato per i tre impianti dell’area di San Siro, cioè lo stadio Meazza e i due ippodromi, è di 78.500 (prima era di 64.800 persone), capienza vincolata però alla messa in atto di precise misure previste nel Piano concordato da Comune, Atm, polizia locale e promoter dei concerti: il maggior utilizzo dei bus gt; l’incremento dell’uso dei parcheggi di interscambio in zone distanti da quelle dell’evento; l’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici Atm. Per regolare l’afflusso è stata istituita una “zona rossa“ interdetta ai non residenti che comprende l’ippodromo, il Parco di Trenno e una parte del relativo quartiere.

Sul piano politico, c’è chi punta il dito contro la situazione creatasi in zona, come il consigliere comunale ambientalista Enrico Fedrighini: "Il problema è che in tutte le città d’Europa i concerti di grandi dimensioni avvengono in aree preventivamente valutate come idonee dalle amministrazioni pubbliche, sulla base di dati oggettivi mentre a Milano le scelte localizzative di concerti da 80mila spettatori vengono decise dai privati e subite in silenzio dall’amministrazione locale, a danno del territorio". Per Giulia Pelucchi, presidente di Municipio 8, invece, "la situazione si può dire migliorata rispetto agli altri anni".

«Non si canta vittoria – spiega –, l’ippodromo aveva una funzione ben diversa che il privato ha deciso di trasformare in arena per concerti e per noi, come deliberato, rimane una scelta inopportuna". Su Facebook pubblica foto di zone verdi che negli anni passati erano tappeti di sosta selvaggia e che mercoledì sono rimaste libere. "Ciò che va migliorato ancora e che abbiamo chiesto: possibilità di chiudere gli orti pubblici di Via Lampugnano; permettere agli autobus di accedere in zona rossa; interventi contro la sosta abusiva; migliorare la comunicazione per i residenti e non; implementare il numero di cestini". Prossima prova? Il 4 giugno con il concerto di Lana Del Rey, sempre a La Maura.