Milano – La Lombardia flagellata dal maltempo. Ancora una volta. Allagamenti nel Bresciano e nella Bergamasca, grandine e trombe d’aria sul Lodigiano e nel Pavese, danni per il vento nel Mantovano. Mentre a Milano, secondo l’ultimo report dell’Osservatorio meteorologico Duomo, la primavera 2024 sarà ricordata come la più piovosa di sempre: o almeno, degli ultimi 128 anni, cioè da quando sono disponibili le rilevazioni.
Claudia Pasquero è docente di Fisica dell’Atmosfera all’Università di Milano Bicocca: cosa sta succedendo?
"In genere il vortice polare stratosferico trattiene l’aria ad alte latitudini: se si rompe, lo fa d’inverno, facendo scendere le masse di aria polare verso le basse latitudini. Quest’anno la sua rottura si è invece verificata più tardi, in primavera appunto, creando anomalie per questa stagione, con temperature un po’ più basse della norma e l’arrivo di molte perturbazioni. Il fatto è che mentre l’aria polare scivola giù allo stesso tempo c’è aria dalle basse latitudini che sale verso nord, causando “fronti“ (in meteorologia indica una superficie di contatto tra due masse d’aria con caratteristiche diverse, ndr ) che sono la condizione ideale per il verificarsi delle precipitazioni e delle piogge".
Tutta colpa del cambiamento climatico?
"Non c’è alcuna indicazione che la rottura del vortice polare sia influenzata dal cambiamento climatico. Se però parliamo di intensità delle piogge è acclarato che siano in aumento per effetto del riscaldamento globale e dell’annacquamento dell’aria".
Cosa intende?
"Se si alza la temperatura media del pianeta aumenta anche l’evaporazione dell’acqua nei mari. Dal momento che l’atmosfera contiene più acqua, piove di più. È un fenomeno che si registra a livello globale".
È normale che a Giussago, in provincia di Pavia, una tromba d’aria abbia raso al suolo un intero bosco?
"In Italia in media si verificano un centinaio di trombe d’aria ogni anno. Per quel che ne sappiamo è possibile che stiano diventando più intense, per una maggiore instabilità nell’atmosfera, condizione che favorisce questi fenomeni. Per quanto riguarda la frequenza, invece, non abbiamo indicazioni su eventuali cambiamenti".
Che estate ci dobbiamo aspettare da un punto di vista meteorologico?
"È molto difficile fare previsioni stagionali, in particolare se parliamo di piogge. Quello che posso dire è invece, se parliamo di temperature, che le estati particolarmente calde in genere sono associate a una primavera secca. Il motivo è che il suolo della terra se è asciutto si scalda di più mentre se è bagnato resta più freddo. Ora, poiché la primavera del 2024 è stata caratterizzata da numerose piogge, dovremo ragionevolmente aspettarci che il caldo intenso estivo possa essere un po’ mitigato. Il discorso però che dobbiamo fare è di prospettiva. Non dimentichiamoci che il maggio 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale, da quando ci sono rilevazioni scientifiche, segnando il 12° mese consecutivo in cui la temperatura media globale raggiunge un valore record per il mese corrispondente. Quest’anomalia è dovuta al fatto che si siano sovrapposti il global warming di natura antropica ed El Niño, il pronunciato riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale. Non è detto che l’anno prossimo si registri un nuovo record, senza El Niño, ma questo non vuole dire che abbiamo risolto il problema del riscaldamento globale, anzi".