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Milano, 2 novembnre 2022 - Non si ferma la scia di violenza sulle linee del trasporto pubblico milanese. Nelle ultime 48 ore si sono verificati altri due episodi, gli ennesimi di un fenomeno che da giugno ad oggi ha conosciuto pochi momenti di tregua. Partendo dalla fine, intorno alle 21.30 di lunedì un agente di stazione di 33 anni in servizio nel mezzanino di piazzale Abbiategrasso, sulla Metropolitana 2, è stato preso a pugni da un uomo che la vittima ha descritto come italiano e che è riuscito a scappare senza farsi intercettare dagli agenti della Polmetro, giunti sul posto dopo essere stati allertati dalla sala operativa di Atm.
La dinamica
Secondo quanto riferito dall’agente di stazione, l’uomo che lo ha aggredito pretendeva di abbandonare il mezzanino servendosi dell’uscita riservata alle persone con disabilità anziché passare dai tornelli. A incoraggiare l’uomo nel suo proposito è stata la presenza di un operaio manutentore che stava provvedendo a riparare proprio il cancelletto col quale si consente l’accesso e il deflusso dei passeggeri con ridotte capacità motorie. Sulle prime l’uomo ha chiesto che gli si aprisse il cancello, senza peraltro motivare la sua richiesta. L’agente di stazione gli ha spiegato che quell’accesso era inutilizzabile perché in riparazione: in sostanza il cancello era bloccato.
Due pugni, poi la fuga
L’uomo ha quindi inveito contro il dipendente Atm, lo ha insultato, quindi ha fatto per dirigersi verso l’uscita della stazione. Poi, come ripensandoci, mentre l’agente di stazione insisteva nel spiegargli che era in corso una riparazione, è tornato sui suoi passi e ha colpito il malcapitato con due pugni al volto, entrambi andati a segno. Il dipendente Atm è stato portato all’ospedale Humanitas di Rozzano con un occhio nero e gonfio e il labbro rotto: due i giorni di prognosi. L’uomo è scappato.
Non riesce a scendere: rompe il vetro
Il primo episodio è avvenuto, invece, a bordo del filobus 90-91 intorno alle 18.30 di domenica, per l’esattezza in piazzale Lugano. Come già riportato su queste pagine, un uomo descritto come nordafricano ha frantumato il vetro che isola la cabina di guida del conducente perché, a causa della ressa, non è riuscito a scendere dal filobus ed ha dovuto attendere la fermata successiva. Tra l’una e l’altra sosta, ha inveito contro l’autista e con calci e pugni ha rotto il vetro che dovrebbe proteggere la postazione di guida. I passeggeri hanno dovuto lasciare il filobus sul quale stavano viaggiando, inevitabilmente costretto a ritornare in deposito, e a salire su quello sostitutivo inviato da Atm.
L'appello
Per fortuna il conducente ne è uscito illeso, tant’è che, secondo quanto comunicato da Atm, ha deciso di proseguire il servizio. "Basta con accordi e protocolli – attacca Pasquale Ferri, sindacalista dell’Orsa –, chiediamo che intervenga il nuovo governo. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e quello dei Trasporti, Matteo Salvini, si interessino alla situazione drammatica e pericolosa di Milano senza attendere che capiti il peggio per poi intervenire. La nostra tutela e quella dei cittadini diventi una priorità".