«Eccolo qui “Balla Linda“. Dolce la vita, eh?". Ascoltando il racconto sembra di sentire la voce del signor Enrico Castelnuovo, il pasticcere storico di via dei Tulipani che così, ma in milanese, negli anni Settanta salutava Lucio Battisti quando entrava in negozio. La foto con dedica del cantautore che allora abitava a pochi metri, all’angolo con via Lorenteggio, è appesa al muro insieme a quelle di altri vip-clienti: Diego Abatantuono, residente celebre del Villaggio dei Fiori, Cochi e non solo. Tutti habituè, spiega Augusta Barenghi, la nuora di Enrico, che ha raccolto il testimone della pasticceria insieme al marito Francesco.
Dietro il banco, oggi, c’è anche il figlio Niccolò. Terza generazione. Chissà se il nonno avrebbe mai immaginato che la metropolitana si sarebbe spinta, un giorno, fino al Lorenteggio-Giambellino e oltre. Un quartiere in trasformazione, che insieme ai treni sospirati (la fine dei lavori per la M4 è prevista per il 2024) vede avvicinarsi una nuova identità. Certo sono sempre più lontani i tempi di Giorgio Gaber, del Bar del Giambellino e della sua Ballata del Cerutti, mentre il nuovo si sta ancora plasmando. Ma in questa terra di mezzo, sospesa in attesa che spariscano le cesate dei cantieri, le scintille del cambiamento si vedono già brillare grazie alle tante realtà della zona tra cui il Laboratorio di quartiere Giambellino-Lorenteggio e l’associazione Dynamoscopio, che insieme al Consorzio commercianti sette anni fa ha rilanciato il Mercato comunale coperto di via Odazio, diventato luogo di ritrovo impreziosito da un nuovo ingresso e da una pedana esterna a cura di G124, il gruppo di lavoro dell’archistar Renzo Piano, palcoscenico di iniziative. "Mio padre ha aperto l’attività nel 1981. Il mercato si è rivalutato grazie a noi. Aspettiamo la fine dei lavori M4 e la nuova biblioteca, che si avvicinerà al mercato creando un unico polo attrattivo", dice Vito Landillo, della macelleria equina.
Intanto, di fronte, negli spazi Aler ha aperto il mese scorso il nuovo ambulatorio socio sanitario. E si lavora anche per la ciclabile di via Vespri siciliani e il parcheggio interrato di largo Scalabrini. Attesa pure la mega riqualificazione delle case popolari. Insomma, la rivoluzione è in corso, mentre già gli immobili si sono rivalutati (e secondo Scenari immobiliari aumenteranno tra il 7,5% e il 12,5%). Ma commercianti e residenti non nascondono le difficoltà di vivere circondati dai cantieri. In primis, quelli della M4. "Siamo “ingabbiati“ da 8 anni, in balìa di ritardi continui – sottolinea Enrico Balossi, di Asselor –; molti negozi hanno chiuso o si sono trasferiti mentre ad aprire sono soprattutto centri estetici, agenzie immobiliari e minimarket". Nei giorni scorsi è stato inaugurato anche un nuovo punto vendita Lidl in piazza Frattini, che segue lo store Upim. E della piazza si sta ridisegnando la superficie.
"Peccato per la carreggiata ristretta e la sparizione dei posteggi – evidenzia Cesare Quacquarelli, della storica concessionaria di via Lorenteggio 60 –. È un problema lavorare con le auto, bisogna fare una gincana. Chiediamo attenzione pure per il futuro, quando non ci saranno più i cantieri: dovrà essere agevolata la mobilità per tutti". A ricucire vecchio e nuovo resta l’oratorio di San Protaso al Lorenteggio, "ridotto a uso profano", spiega Paola Barsocchi, che se ne prende cura. "È la costruzione più antica del quartiere, esiste da più di mille anni e ha rischiato più volte l’abbattimento: per mano del Barbarossa nel 1162; in epoca Napoleonica; nel secolo scorso per l’ampliamento della strada e pure di recente per i lavori M4. Ma l’ha scampata grazie all’ottenimento del vincolo architettonico e alla battaglia degli abitanti". E farà parte anche della nuova identità del quartiere. "Abbiamo chiesto di chiamare la nuova fermata Tolstoj-San Protaso".