ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Metrò, ecco perché il conto sale: "Varianti, stazione doppia e un deposito treni esagerato"

Il pool di studiosi di HQMonza ha individuato le principali voci di spesa su cui risparmiare. La fermata spostata in via Lincoln, lo sbinamento verso Bresso e una rimessa per 60 mezzi.

Il pool di studiosi di HQMonza ha individuato le principali voci di spesa su cui risparmiare. La fermata spostata in via Lincoln, lo sbinamento verso Bresso e una rimessa per 60 mezzi.

Il pool di studiosi di HQMonza ha individuato le principali voci di spesa su cui risparmiare. La fermata spostata in via Lincoln, lo sbinamento verso Bresso e una rimessa per 60 mezzi.

"Macché 600 milioni di extracosti per il prolungamento M5! Sono al massimo 350 e altre centinaia di milioni si possono recuperare eliminando due varianti di linea". Gli attivisti dell’associazione Hq di Monza non hanno dubbi: "Sugli extracosti annunciati per il prolungamento di M5 sino al nord di Monza c’è qualcosa che non quadra".

Per esaminare la questione nel dettaglio, i cittadini attivi hanno costituito un "focus group" composto da ingegneri, architetti e geologi e valutato i documenti e le notizie disponibili sul progetto. "In Consiglio Regionale è emerso che peserebbero sui conti alcune voci aggiuntive che invece, francamente, sono quasi tutte marginali e non possono certo aver determinato un incremento di 600 milioni di euro", sostengono. Si tratterebbe dei 4 pozzi per l’acqua potabile da spostare (dal valore di 1 milione 200 mila euro), dei tetti verdi da realizzare sul deposito treni (che potrebbero valore intorno ai 3 milioni e 500mila euro), e una seconda compensazione ambientale con la sistemazione di un’area di 3,7 ettari per renderla adatta a orti urbani, "per un costo stimabile al massimo in 500mila euro".

Aggiungendo "terreni da bonificare e presenza di "occhi pollini" (sono specie di grotte) in corrispondenza di alcune tratte delle gallerie", questi costi aggiuntivi sarebbero ragionevoli da "ipotizzare per 45-85 milioni (massimo 90)", anche se "difficili da monetizzare senza informazioni precise". "Se aggiungiamo un adeguamento prezzi sull’intero progetto (prezzi 2024 contro prezzi 2018), calcolando un 20% molto generoso rispetto alla media del settore edile e ferroviario – proseguono dall’associazione –, si aggiungono altri 260 milioni circa, per un totale complessivo, e stiamo sempre abbondando, di circa 310-350 milioni di euro, non certo 600 milioni".

I cittadini attivi rilevano che a loro avviso "il problema è che non sono stati resi noti i maggiori costi veri delle cose importanti". Si tratterebbe delle opere infrastrutturali collegate ad alcune fermate del metrò, in particolare a Cinisello. Iniziando dalla "variante Lincoln", una modifica del progetto 2018 che sposta una stazione da via Matteotti a via Lincoln. "Corrisponde a circa 2 chilometri in più di linea con una stazione più costosa rispetto al progetto preliminare, per un valore economico stimabile di circa 250 milioni di euro in più".

E ancora la stazione M1-M5 di Cinisello Bettola: su questa si chiede cosa sia stato previsto dopo che è sfumato il progetto del privato che doveva realizzare il centro commerciale con un parcheggio da 2.500 posti auto, la bicistazione e la stazione per gli autobus, per un valore valore tra i 100 e 150 milioni di euro. Anche il deposito-officina di Monza Casignolo per gli attivisti monzesi è sovrastimato. Si prevedono posti per 60 treni, quando sulla tratta monzese ne saranno attivi 37.

"Questa struttura può essere tranquillamente dimezzata, con una riduzione dei costi del 40% almeno – si osserva nella nota –, e si tratta di più di 100 milioni. Ma circola una voce: che il deposito servirebbe anche per altre linee MM, a cominciare dalla M1. Se fosse vero, il costo andrebbe ripartito". Una serie di varianti a cui, secondo i cittadini esperti, si potrebbe rinunciare.