GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

M4 inaugurata a ottobre, ma i lavori non finiscono. Comune di Milano e residenti infuriati coi costruttori: “Vogliamo una data”

Sollecito di Palazzo Marino alle aziende: “Dateci delle scadenze”. La replica di WeBuild: “Colpa del blocco dei pagamenti, sediamoci al tavolo”. Gli abitanti vogliono che si riaprano le strade

La Metropolitana 4 collega da est ad ovest la città passando per il centro

La Metropolitana 4 collega da est ad ovest la città passando per il centro

MILANO – Sarebbero dovuti terminare entro la fine di dicembre o entro la fine di gennaio, a seconda dei casi. Invece i lavori di risistemazione delle piazze e delle strade sotto le quali si è scavato per anni per realizzare le stazioni della Metropolitana 4 sono, in molti casi, ancora in corso con l’inevitabile corollario di disagi e proteste da parte dei negozianti che lavorano nei dintorni di quelle strade e di quelle piazze nonché di chi ci vive. Ma ad oggi, a tre mesi esatti dall’inaugurazione dell’ultima tratta della nuova linea, non ci sono indicazioni sulle date di chiusura dei cantieri. Perlomeno non ce ne sono di condivise tra il Comune e i costruttori. Anzi tra l’una e l’altra parte è in corso un carteggio ad alta tensione. Il problema riguarda, per l’esattezza, le risistemazioni superficiali della tratta centrale, quella tra San Babila e Sant’Ambrogio, e della tratta ovest, quella tra Parco Solari e San Cristoforo Fs.

La prima lettera è stata inviata dall’assessorato comunale alla Mobilità il 13 gennaio, tre giorni fa. E si è trattato di una lettera di sollecito: “In merito ai lavori di sistemazione superficiale della tratta centro e ovest – vi si legge – facendo seguito alle ripetute richieste dello scrivente ufficio durante le riunioni periodiche, si sollecita nuovamente la trasmissione dell’aggiornamento delle tempistiche delle attività in corso”.

ungente la conclusione della missiva: “Risulta superfluo stigmatizzare come il cospicuo ritardo accumulato per il completamento delle opere di sistemazione superficiale non trova giustificazione se non nella inadeguata produzione in cantiere, esponendo peraltro l’amministrazione a critiche da parte dei cittadini che usufruiscono della linea entrata in esercizio già tre mesi fa”.

Lettera alla quale ha risposto ieri WeBuild, l’azienda che guida il Consorzio M4, il Consorzio dei costruttori. Nella missiva si (contro)propone “un tavolo tecnico per definire un programma di consegna delle opere di superficie”. L’obiettivo è quello di avere un “approccio unitario e condiviso volto a definire impegni reciproci e modalità di dialogo con le parti sociali interessate – si legge –, oltre che a superare oggettive difficoltà ed agevolare la più rapida conclusione”. A causare “il cospicuo ritardo” lamentato dal Comune ha contribuito, secondo quanto spiega l’azienda capofila dei costruttori nella lettera, “il blocco dei pagamenti disposto dal Responsabile unico del procedimento” che, in attesa che si sciogliesse il nodo degli extra-costi, “ha causato un notevole rallentamento delle attività per le gravi conseguenze finanziarie che ha provocato”. Una versione che Palazzo Marino non accetta. Così come viene rispedita al mittente la richiesta di un tavolo tecnico ad hoc per ridefinire il cronoprogramma delle opere: “C’è un tavolo di confronto settimanale, basta quello”, fanno sapere, in sintesi, dall’assessorato alla Mobilità.

E mercoledì è stata giornata di proteste. Una decina di residenti e commercianti della zona di via San Vittore e piazza Sant’Ambrogio – una delle più colpite dai cantieri e dal loro prolungarsi – ha manifestato in mattinata all’ingresso dei cantieri della M4 per sollecitare la conclusione dei lavori e chiedere la riapertura della strada. Ma non solo. Marco Barbieri, segretario di Confcommercio Milano, in una nota diramata mercoledì pomeriggio chiede all’esecutivo di piazza Scala di rimettere mano al portafoglio e riaprire un fondo per ristorare i negozianti dai danni patiti causa dei cantieri: “Serve un nuovo bando del Comune con risorse per gli operatori commerciali ancora alle prese con i cantieri della M4. Servono tempi rapidi e certi; stiamo infatti parlando di imprese che da 9 anni sono alle prese con questi cantieri e la fine dei lavori di superficie è tutt’altro che chiara. Pensiamo, ed è un esempio, solo al danno di non poter collocare dehors. Milano ha compiuto un deciso passo avanti con la Metropolitana 4, ma le imprese non possono restare appese a tempistiche indefinite del cantiere: diventa una questione di sopravvivenza”. E il“ non dare certezza a chi fa impresa è il danno maggiore. Ci rendiamo conto che le risorse sono sempre poche, ma in situazioni eccezionali come questa è fondamentale dare un segnale eccezionale” conclude Barbieri.