Milano, 2 settembre 2020 - Atm toglie i segnaposto e ricalibra i contapersone sulla capienza massima dell’80%, rispetto al tasso di riempimento dei mezzi del 60% applicato ad agosto. Trenord metterà a disposizione dei passeggeri la totalità dei posti a sedere, cercando di limitare invece i posti in piedi, per rispettare la fatidica quota 80%. Dopo che Governo e Regioni hanno sciolto il nodo trasporti, arrivando a un compromesso, parte una corsa contro il tempo per riorganizzare il servizio in vista del prevedibile aumento dei flussi dovuto alla riapertura delle scuole e al ritorno graduale negli uffici dei pendolari finora in smart working. Di fatto i mezzi tornano a pieno servizio, e il mantenimento delle distanze dipenderà molto dal buon senso dei passeggeri, che saranno comunque tenuti a indossare la mascherina.
Le linee guida devono ancora essere messe nero su bianco in un Decreto della presidenza del Consiglio (Dpcm) e recepite da una ordinanza regionale. Nel frattempo Atm ha elaborato alcune linee d’intervento, con l’obiettivo di portare la capienza di metropolitane, bus e tram dal 60 all’80%. Verranno quindi ricalibrati i contapersone e i tornelli «intelligenti». Addio ai segnaposto sulle banchine e sui posti a sedere (potrebbero rimanere solo sulle sedute a 4 dei bus). Verranno preservati, invece, i percorsi tracciati, così come le misure per evitare assembramenti salendo e scendendo dai mezzi di superficie. Nelle stazioni sono stati installati 150 dispenser di gel, che potrebbero essere montati in via sperimentale anche a bordo dei bus della linea 90-91. Poi verranno effettuate sanificazioni straordinarie, anche al capolinea dei treni. E ieri si deciso anche di avviare una campagna informativa sulle nuove regole e sull’uso della mascherina.
Sul fronte Trenord, l’azienda rende noto che «a bordo dei treni verranno messi a disposizione dei passeggeri tutti i posti a sedere», con uno stop al distanziamento già applicato in seguito all’ordinanza regionale che a inizio agosto aveva allentato le misure anti-contagi sui mezzi di trasporto pubblico. Si cercherà di rispettare il limite massimo dell’80% di passeggeri a bordo rispetto alla normale capienza riducendo i posti in piedi. Regole che dovranno essere tradotte in una realtà fatta di treni che, in epoca pre-Covid, nelle ore di punta erano perennemente sovraffollati. Ora i flussi, pur ridotti, sono in costante aumento. Poi c’è il nodo controlli, che non potranno ricadere solo sulle spalle del personale. Tutti interrogativi da risolvere, con l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi che ieri ha rilanciato al Governo la richiesta di «risorse necessarie per allestire i servizi aggiuntivi».