
Tratto all'aperto della M2
Cernusco (Milano) - Terza fermata della metropolitana in città, Cernusco chiede la nuova stazione Melghera-Centro sportivo e l’ex provincia dice sì. Un traguardo lontano, "ma la macchina è avviata", spiega il sindaco Ermanno Zacchetti. Ora, comincia il lungo iter tecnico con palazzo Marino e MM, un percorso fra soluzioni e ostacoli da superare per portare la Linea 2 Verde in una zona di grandi scambi fra scuole superiori, Itsos Marie Curie con 1.700 studenti, 750.000 accessi l’anno di atleti, futura casa di riposo e il nuovo quartiere residenziale con 450 abitanti che prenderà il posto dell’ecomostro di Italia ‘90, l’albergo mai finito di 100mila quadrati che sarà abbattuto entro dicembre. Al posto delle stanze rimaste sempre vuote, eleganti palazzi con terrazzi e cioè famiglie, pendolari e studenti.
I fondi, spera il sindaco "potrebbero arrivare dal Pnrr, un’occasione unica". Il progetto è un altro pezzo del fitto reticolo di mobilità sostenibile tracciato da Villa Greppi negli ultimi 20 anni, la città vanta 80 chilometri di piste ciclabili e punta ad arrivare a 100, compreso il collegamento con Milano via Naviglio, una green-way che fa bene all’ambiente e alla salute per raggiungere l’ufficio, o l’università. Lasciare l’auto in box è l’obiettivo della giunta che ha inserito il nuovo scalo in un’osservazione al Pums, il Piano urbano della Mobilità sostenibile, recepito da Palazzo Isimbardi, "primo passo dell’iter che ci porterà al traguardo - sottolinea il primo cittadino - certo la strada è lunga, ma ora è u po’ meno in salita".
La cura del ferro è una delle linee su cui batte il Piano di rinascita del governo, Cernusco non è la sola città a sperarci. Anche Trezzo ha chiesto di allungare la Linea 2 da Gessate, la stessa che serve Cernusco, fino al fiume per eliminare le interminabili code sulla Sp 2 verso Monza e Milano in una direzione e Vaprio e Cassano nell’altra. Ogni giorno la Provinciale si trasforma in una camera a gas con serpentoni di mezzi perennemente inchiodati all’ora di punta e automobilisti che sgranano il rosario al volante. La tratta è stata inserita da Città Metropolitana fra le priorità del Recovery fund. I treni incaricati di cancellare ingorghi e smog in un altro dei punti più congestionati del territorio potrebbero accaparrarsi una fetta dei 4 miliardi 500 milioni - 34 progetti in tutto fra trasporti e digitale - che l’ex provincia chiede a Bruxelles per la rinascita del Milanese. Pure Carugate aspetta il prolungamento della Verde, da Cologno, 12 chilometri di binari fino a Vimercate per dare nuovo impulso a una delle aree più industrializzate del Paese. Dopo 40 anni di attesa, comuni, Milano e MM sarebbero agli sgoccioli sulla soluzione definitiva. Ma il condizionale è d’obbligo. Zacchetti spera di non fare sulla stessa fine. In città è tutto più semplice, la deviazione da viale Assunta o da Villa Fiorita, gli attuali huh aperti nel lontano 1968 come linee celeri dell’Adda, è decisamente più breve.