Milano – La metropolitana della linea Blu corre sotto la strada, “come il sangue sotto la pelle. Il nostro sangue certo non è blu ma ci sentiamo un po’ più signori da quando abbiamo il metrò”. Il commento è di un residente del Lorenteggio. A quasi quattro mesi dall’apertura di tutte le fermate della linea che unisce Linate a San Cristoforo – l’ultima tratta, da San Babila verso il capolinea a sud ovest, è stata inaugurata lo scorso 12 ottobre – la maggior parte di cittadini intervistati si dice “soddisfatta”, al netto delle criticità che vengono segnalate: tra quelle raccolte spiccano “i disagi dovuti alle porzioni di strada ancora chiuse dalle reti di cantiere” e “le multe fioccate per divieto di sosta, peccato manchino i parcheggi”. Ma “di sicuro il quartiere è cambiato in meglio” esordisce Norina Balzo, di 80 anni, che vive in zona fin da bambina, dopo essersi trasferita a Milano con i genitori dalla provincia di Foggia. “Ho vissuto tutte le trasformazioni. Sono contenta che la chiesetta sia rimasta”.
Si riferisce all’oratorio di San Protaso, lungo lo spartitraffico, vicino alla fermata Tolstoj, chiesetta millenaria che non è più luogo di culto ma spazio d’incontri di proprietà del Comune. Ha rischiato l’abbattimento più volte nel corso dei secoli ma è scampata sempre alle ruspe. E ora, anzi, verrà riqualificata. La signora rivela di non essere ancora salita sulla blu, “perché ho problemi a camminare. Ma lo farò”, assicura. Invece tanti l’hanno già eletta “mezzo privilegiato” per spostarsi, come Maria Furfaro, avvocato: “Raggiungo lo studio in 10 minuti. Prima, ce ne mettevo 40. Abbiamo patito 10 anni di disagi per i lavori ma ne è valsa la pena. Le case, poi, sono aumentate di valore”. Il rovescio della medaglia è che “io, residente in zona, sto cercando di trasferirmi nello stesso quartiere, in affitto, ma i prezzi sono alle stelle”, continua Teresa Surace.
“Ma la qualità della vita è migliorata e spostarsi è più semplice”. Silvio Usellini, novantacinquenne in sella alla bicicletta, racconta di aver preso la metropolitana più volte per raggiungere il centro: “È comodissima”. Mentre ha 5 mesi il bimbo di Barbara Motta, che lei porta a spasso in carrozzina. “La zona è stata ben riqualificata, sono sparite anche diverse barriere architettoniche. Non solo in strada: alle fermate della metro blu ci sono gli ascensori, che non sempre trovo sulla linea rossa (io vivo abbastanza vicino anche alla fermata Gambara), quindi preferisco la nuova linea per spostarmi con il bimbo”.
Commenti positivi anche per la nuova piazza Frattini, che ha cambiato volto. “Rispetto a prima, non c’è paragone”, il ritornello. “Aspettiamo però che sia finita”, dice Barbara Colombo, che punta il dito pure contro “certi soggetti che arrivano da fuori quartiere e creano scompiglio”. I commercianti sollevano il tema parcheggi: “Va predisposto un piano per recuperarne. C’è un problema grosso, che riguarda residenti ma anche dipendenti delle attività commerciali. Tanti lavoratori arrivano da fuori città ma i posteggi scarseggiano e non esiste un grosso parcheggio d’interscambio. Sono state già fatte diverse multe in via Lorenteggio per sosta irregolare e questo ci preoccupa, anche perché noi con le auto lavoriamo”, sottolinea Cesare Quacquarelli, titolare dell’omonima concessionaria nata nel 1970.
“Quando i cantieri erano ancora aperti – aggiunge Enrico Balossi, segretario di Asselor, associazione di commercianti – era tollerata la sosta a lato dello spartitraffico e a bordo marciapiede. Ora non più. Sono state comminate sanzioni per divieto di sosta ma siamo ancora in una fase di transizione: la sosta regolamentata è realtà in alcune vie laterali ma non ancora in via Lorenteggio. Mancano stalli e segnaletica verticale”. Il presidente della stessa associazione, Massimo Monti, fa presente che “tra l’altro, aspettiamo la fine dei lavori: abbiamo ancora porzioni di cantiere in superficie, rifiniture incompiute. E poi ci vorrebbe più controllo: qualche giorno fa c’è stato uno scippo nell’atrio di un palazzo”.