
Diana De Marchi
Milano, 6 gennaio 2020 - «Perché non intitolare a donne illustri alcune fermate della metropolitana 4 e della Lilla?": è questa la proposta contenuta nell’ordine del giorno presentato dalla presidente della commissione Pari opportunità del Comune Diana De Marchi (Pd) e appoggiato non solo dalla maggioranza. Milano potrebbe dunque seguire le orme di Parigi, dove un gruppo femminista ha presentato una consultazione online per intitolare quattro nuove stazioni della metropolitana anche a delle donne. "La futura apertura delle nuove fermate è una grande occasione per rendere un doveroso tributo alle donne che sono state protagoniste nel rendere grande Milano e l’Italia – racconta De Marchi –. Nonostante il tanto lavoro che l’amministrazione sta portando avanti in collaborazione per esempio con il gruppo di toponomastica femminile e altre realtà per intitolare alcune vie a donne illustri, oggi a Milano la percentuale è ferma al 5%".
Le fermate della metropolitana prendono il nome anche in base alla geolocalizzazione, così abbiamo il generale Cadorna, il pittore Lorenzo Lotto, il compositore Wagner e molti altri. A rappresentare le donne solo una, la poetessa Veronica Gambara. "Per questo propongo di fare una doppia intitolazione – continua la consigliera - lasciando spazio al nome, sicuramente maschile, o comunque localizzato geograficamente e aggiungendo quello di una donna importante per la nostra città, potrebbe essere scelta anche in quanto vissuta o attiva nei dintorni di quella fermata o liberamente come ha fatto Parigi".
L’idea si collega alla possibilità di dare una continuazione al nome stesso della fermata come avviene già ad esempio per Cadorna-Triennale o per le nuove stazioni sponsorizzate come San Siro-Dazn, Cenisio-Widiba e Garibaldi-Nissan. "Si tratta di un gesto di alto impatto simbolico che serve a suscitare nella mente un’idea diversa, quindi a incidere sulla cultura, in questo caso testimoniando l’esistenza anche di donne che hanno dato contributi utili per la nostra città in ambito scientifico, storico, artistico, sociale, economico, politico", ribadisce la De Marchi.
I nomi delle donne non sono ancora stati scelti, si procederà con un percorso condiviso: "Stiamo cercando di capire quali donne siano più legate rispetto alle zone in cui fermano le metropolitane. Sono arrivate già numerose proposte". Le donne non devono essere necessariamente famose, chiosa la De Marchi: "Vogliamo dedicare le fermate a grandi insegnanti che hanno cambiato il modo di vedere il mondo. Donne non famose non note, ma che hanno fatto cose rilevanti per la città e che l’hanno migliorata. Sono tante".