Milano, 16 febbraio 2018 - È Catania la città italiana dove si va meno sui mezzi pubblici, Milano quella dove si va di più. Nel Mezzogiorno in genere si prendono meno gli autobus e più le auto private che al Nord. Inoltre i tagli del Governo al trasporto pubblico, con le conseguenti riduzioni delle linee. hanno fatto calare gli utenti di bus e tram, soprattutto al Sud.
È la solita Italia a due velocità quella che disegna il rapporto "MobilitAria", sulla mobilità e la qualità dell'aria nelle principali città italiane. Redatto dal think tank ambientalista Kyoto Club e dal CNR-IIA (Istituto sull'inquinamento atmosferico), lo studio è stato presentato oggi a Roma nel corso di un convegno. Nonostante una sua diminuzione, resta alto il tasso di motorizzazione: in testa Catania (684 veicoli/1000 abitanti), Cagliari (646/1000) e Torino (639/1000). Le città che usano più l'automobile sono Cagliari (78%), Reggio Calabria (76%), Catania e Messina (68%). Per l'uso del Trasporto Pubblico Urbano (TPL), sul podio ci sono Milano (38%) e Genova (30%). Maglia nera per Catania (5%). A causa dei tagli della Finanziaria del 2010 ai servizi di TPL, diminuiscono gli utenti a Napoli (-32%), Catania (-17%), Genova (-12%), Roma (-6%). Crescono però le reti tramviarie e metropolitane in diverse città, ma il deficit resta alto. Il gran numero di veicoli privati in circolazione nelle città italiane si ripercuote sui livelli di inquinamento dell'aria, che pure sono migliorati negli ultimi 10 anni. Per il biossido di Azoto (NO2) si registrano miglioramenti tra il 36% e il 45% a Bari, Bologna, Catania e Reggio Calabria: sotto il 20% Firenze, Napoli, Venezia e Palermo. Negli anni presentano sforamenti dei limiti dello smog Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Napoli e Catania. I principali decrementi delle polveri sottili PM10 si registrano a Torino (-47%), Genova (-37%), Firenze (-36%) e Roma (-35%). Ma i valori di Pm10 sono superiori al limite (35 per anno) soprattutto nelle città di Milano, Torino e Venezia. Per le Pm2,5 (le polveri sottili più pericolose) le città con riduzioni più vistose sono Bologna (-43%), Napoli (-43%), Roma (-38%) e Cagliari (-36%), mentre rimangono alti i valori a Milano, Torino e Venezia.
Il rapporto segnala che in dieci anni sono aumentate le Zone traffico limitato (Ztl), le isole pedonali e le piste ciclabili, e sono arrivati car sharing e bike sharing. Ma rimane un «ritardo storico» nella diffusione dell'auto elettrica. Per Nicola Pirrone del Cnr, serve «un piano nazionale strategico per decarbonizzare l'economia, e quindi i sistemi di trasporto e di riscaldamento, che rappresentano le due maggiori fonti di inquinamento atmosferico». Kyoto Club propone una «cura del ferro» per le città: più metro, tram e ferrovie, oltre ad auto e scooter elettrici, biciclette e car sharing.