BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fabio Cologni, mezzo secolo per l’ambiente: "Allora nessuno si occupava del rispetto pianeta"

Lo storico volto del Wwf, Panda d’oro nel 2006, padre delle Foppe festeggia l’impegno nel salvataggio dell’area degradata sulla Monza-Trezzo diventata un’oasi a livello europeo

Lo storico volto del Wwf, Panda d’oro nel 2006, padre delle Foppe festeggia l’impegno nel salvataggio dell’area degradata sulla Monza-Trezzo diventata un’oasi a livello europeo.

Lo storico volto del Wwf, Panda d’oro nel 2006, padre delle Foppe festeggia l’impegno nel salvataggio dell’area degradata sulla Monza-Trezzo diventata un’oasi a livello europeo.

Mezzo secolo da paladino dell’ambiente. Fabio Cologni, storico volto del Wwf milanese, Panda d’oro nel 2006, padre delle Foppe di Trezzo, taglia il traguardo dei 50 anni di impegno sul campo. Dal salvataggio dell’area degradata sulla Sp2 diventata l’oasi-laboratorio di biodiversità di livello europeo alle porte della città, alla lotta al bracconaggio, a quella contro il raddoppio dell’inceneritore e ai palazzinari.

"Ho cominciato a 14 anni, quando quasi nessuno si occupava di questi temi salvo pochi illusi - racconta -. Adesso, le cose sono cambiate. Ma c’è tanto da fare". La sua storia è diventata una pubblicazione, "50 anni in difesa dell’ambiente", i proventi delle offerte per assicurarsene una copia andranno a favore della causa. Il prezioso volumetto sarà a disposizione del pubblico al Centro visite trezzese, in arrivo a marzo dopo 18 anni di attesa. "Un altro sogno che si realizza", dice il referente dei volontari che con gli altri ha costruito l’eden di 11 ettari a pochi metri dalla provinciale amato da famiglie e appassionati. In ogni pagina traspare l’amore infinito per la natura e per gli animali, l’abnegazione per una causa totalizzante, per la quale si è sacrificato molto, ovviamente gratis. "Come sono le grandi battaglie," dice. Fulco Pratesi, fondatore del Wwf, lo considera un esperto di aree umide. Ma lui non disdegna di sporcarsi le mani, fra stagni e verde nell’area protetta si sono già aperte le attività annuali a suon sistemazioni, allestimenti, costruzione di staccionate, rinnovo cartellonistica e manutenzione dei sentieri. Seguirà l’appuntamento con il censimento delle ovature degli anfibi. Il piano regionale ha lo scopo di monitorare la situazione sempre più delicata di queste specie, a rischio scomparsa. Un aneddoto racconta l’incisività del messaggio. Quando, giovanissimo, si batteva contro gli abusi venatori, si ritrovò le gomme della macchina tagliate e la carrozzeria sverniciata: "4 milioni di danni, una cifra enorme per me allora - ricorda Cologni - furono gli stessi cacciatori con i quali mi scontravo a raccogliere i fondi per aiutarmi. Segno che anche fra loro non tutti erano irriducibili. Una lezione che mi ha dato al forza di andare avanti tutta la vita".