Attilio Fontana chiude le porte all’arrivo di nuovi migranti in Lombardia. Il governatore leghista non sembra disposto ad llinearsi alla posizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, considerato un profilo tecnico ma vicino alla stessa Lega, e condivisa pure da Fratelli d’Italia. Nel centrodestra sembra essersi aperta una frattura. "Il 70% degli stranieri che riceviamo non ha diritto di rimanere, evidentemente non dovrebbero nemmeno partire – ha dichiarato ieri Fontana in risposta alle domande dei cronisti –. I numeri delle persone accolte in questa regione sono superiori a quelli di tutte le altre, con conseguenti difficoltà a livello sociale e di gestione: ascolteremo le richieste (del Govenro ndr) ma ora siamo già al completo".
Parole proferite nel giorno in cui l’esecutivo nazionale sceglie di tirar dritto sull’apertura di nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr): "L’obiettivo è aprirne uno in ogni regione" conferma Piantedosi, suscitando le crtitiche dei governatori del Pd ("I Cpr non servono per l’accoglienza") ma non di quelli del centrodestra, non fosse per Fontana. A sostenere l’iniziativa di Piantedosi è Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, già assessore regionale in Lombardia ed ex vicesindaco di Milano, pronto a presentare un’interrogazione perché sia individuata in Lombardia un’area nella quale poter ospitare proprio un nuovo centro di permanenza per i rimpatri: "La Lombardia è la Regione con più immigrati accolti, circa il 13% secondo i dati del Ministero dell’Interno. Il problema migratorio, oltre che sulle nostre coste, in particolare a Lampedusa, si ripercuote dunque anche nelle altre regioni e città d’Italia. Presenterò un’interrogazione parlamentare affinché venga individuata un’area in una provincia della Lombardia per costruire un Cpr da aggiungere a quello di Milano".