SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milan ai cinesi, Teo Teocoli: "La fede resta, ma che sofferenza. Sogno uno come Totti"

I rimpianti del comico e tifoso doc mentre il Milan diventa "cinese"

Teo Teocoli, nei panni dell’ad del Milan

Milano, 6 agosto 2016 - "La fede per il Milan resta, ma quanta sofferenza". Peo Pericoli, tifoso milanista esagerato, resta in panchina. Al telefono risponde un Teo Teocoli nostalgico e prudente. "Ma siamo proprio sicuri?".

Il Milan parla cinese. "Sono mesi che si parla di firme. È ancora un accordo preliminare. Noi tifosi dovremmo aspettare un attimo. Certo, è stato tutto un po’ troppo lungo e dannoso per il campionato che verrà".

Cosa la turba? "Per vedere qualche rinforzo alla squadra bisogna vendere il giocatore migliore, Bacca, per poi comprare ma non subito, quando ci saranno i soldi cinesi. La situazione ormai non mi interessa più di tanto, rimango di fede milanista, ma in questi ultimi anni l’ardore si è affievolito. I calciatori vanno e vengono, i buoni li abbiamo già venduti tutti. Non so come farà il Milan a risalire in tempi brevi. Le altre squadre che erano alla sua portata, Juventus ma anche Roma e Napoli, sono cresciute troppo. Sarà una lunga storia e ci farà soffrire per un po’".

Nostalgia dei tempi d’oro? "Sono nostalgico sì. Dell’era berlusconiana rimpiango soprattutto il trio olandese, sono passati 20 anni, non si può rimanere legati a quei ricordi, ma le ultime stagioni sono state troppo brutte, impossibile non sentire la malinconia e non rimpiangere i campioni che sono passati dal club".

Cos’ha dato Berlusconi al Milan? "Materialmente cinque Champions, otto scudetti, fama in tutto il mondo. Ha un grande merito, ma che epilogo...".

Cosa gli rimprovera? "Se dobbiamo dare un voto, come con le pagelle ai giocatori, con l’epilogo non raggiunge la sufficienza".

Entrambe le squadre simbolo di Milano in mano ai cinesi. "Beh, si mangerà sushi in ritiro... ah no, è giapponese. Certo, la cosa non è esaltante, ma guardiamo la Premier League e la Spagna, hanno aperto le porte a nuovi investitori e hanno giocatori da 100 milioni. Noi che non avremo mai questo vantaggio cerchiamo però di mantenere l’intelligenza calcistica della tradizione. Guardiamo al Sassuolo per esempio. Gli investimenti siano fatti da chiunque, cinesi, russi. Speriamo di trovare qualche formula, altrimenti pazienza, non mi strappo le vesti. Una ventina di anni fa lo avrei fatto".

Un giocatore che potrebbe risollevare le sorti del Diavolo? "I campioni non sono alla portata del Milan. Se è vero, anche se non mi fa impazzire, che nel contratto i cinesi per i primi tre anni metteranno in campo 300 milioni, si può tornare a parlarne. Io avrei sempre voluto Totti al Milan, è un grande. Ecco, servirebbe un nuovo Totti al Milan, che indossi la maglia come una seconda pelle, come facevano Baresi, Maldini, Tassotti, gente che Berlusconi al suo arrivo si trovò in casa".