NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Diana, morta di stenti abbandonata dalla madre: oggi l'interrogatorio di Alessia Pifferi

La piccola, 16 mesi, è rimasta sola nella casa di via Parea, a Milano, per una settimana. Una vicina: "Non giocava mai con lei"

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Milano - È rimasta sola a casa per sei giorni. Abbandonata. Senza la mamma, che aveva raggiunto il compagno nella Bergamasca. Di fianco al lettino da campeggio solo un biberon. In cucina una boccetta di En, un farmaco ansiolitico, vuota per tre quarti. La piccola Diana, di 16 mesi, non ce l’ha fatta: quando la mamma è rientrata a casa, poco dopo l’alba di mercoledì, ha trovato il corpicino della piccola ormai senza vita. Morta di stenti. Un orrore alla periferia sud-est di Milano, nel quartiere di Ponte Lambro, in via Parea 15/20.

"Sapevo che sarebbe potuta andare così", avrebbe detto la mamma, Alessia Pifferi, 36 anni, al pm Francesco De Tommasi, titolare dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Calì. Rimanendo, però, in silenzio di fronte ad alcune domande sul suo comportamento. Ieri mattina Pifferi è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. Sarà interrogata nel pomeriggio dal gip di Milano Fabrizio Filice, nel carcere di San Vittore. La piccola Diana è morta, secondo i primi accertamenti in attesa dell'autopsia, "per stenti e mancanza del necessario accudimento". Per la donna il pm ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere nelle indagini condotte dalla Squadra mobile. Pifferi, durante l'interrogatorio nella notte tra mercoledì e giovedì, non ha mai pianto, né perso il controllo ed è apparsa lucida nella ricostruzione dei fatti

Il suo non sarebbe stato un gesto dettato da una situazione di degrado e di tossicodipendenza, ma pare da una volontà di disinteressarsi della bambina, che sarebbe stata il frutto di una relazione clandestina. Il padre? Sconosciuto. Non è nessuno degli uomini con cui la donna, separata e con un nuovo fidanzato, aveva stretto un legame negli ultimi anni. La donna ha sostenuto di non essersi resa conto di essere rimasta incinta e di aver anche partorito in casa, senza che il padre lo sapesse. E con la sua piccola "la mamma non giocava mai, la teneva sempre nel passeggino", ha raccontato una vicina.

La donna non era seguita dai Servizi sociali del Comune e il sospetto è che non abbia mai neppure portato la piccola dal pediatra. Chi conosce Alessia Pifferi parla di "una metamorfosi", cominciata dopo la separazione dal primo compagno. "Prima Alessia era sciatta. Poi ha cambiato stile, vestendosi elegante e mostrandosi sui social". Sul profilo Facebook, le sue foto davanti allo specchio e nella piazza di Ponte Lambro, davanti al mercato comunale, dove si è fatta immortalare con un abito rosso. "Un giorno l’abbiamo vista spuntare con una bimba (nata a gennaio del 2021, ndr) . Nessuno sa chi sia il padre e neppure dove la piccola sia nata". I cittadini del quartiere descrivono Diana come "una bambina poco sviluppata per la sua età. Nessuno l’ha mai vista camminare".

E nei giorni scorsi, a quanto pare, nessuno dei vicini l’ha sentita piangere. Bisognerà capire se la piccola sia stata ’addormentata’ con il tranquillante che la polizia ha trovato e sequestrato (la mamma ha riferito che non fosse suo, ma di un conoscente): elemento che emergerà solo dopo l’autopsia e l’analisi del latte rimasto nel biberon.

Secondo la ricostruzione, giovedì della settimana scorsa a Pifferi avrebbe lavato e cambiato la piccola e le avrebbe lasciato, a fianco della brandina, un biberon con il latte. Poi la partenza per Leffe per raggiungere il suo attuale compagno, al quale avrebbe detto che la piccina era al mare con sua sorella (con la quale, però, secondo quanto emerso in seguito, non parlerebbe da circa due mesi). Quando, poi, nei giorni scorsi ha accompagnato il fidanzato a Milano per lavoro, la donna non ha nemmeno messo piede in casa. Si sarebbe comportata come se la piccola non fosse esistita. Aggiungendo che già altre volte, specialmente nei weekend, l’aveva lasciata da sola e la bimba era sopravvissuta. Pensava forse di trovarla viva anche mercoledì. Ma così non è stato: alle 7 ha scoperto il corpicino senza vita. Poi ha bussato a una vicina, a quanto pare piangendo a dirotto. E la vicina ha chiamato i soccorsi. Erano già le 11.15. Per la piccola era troppo tardi. Stando ai primi rilievi era già morta da ore, forse giorni. La mamma ha confessato di averla lasciata sola soltanto nella notte, dopo i primi racconti pieni di incongruenze, in cui ha detto di aver affidato la bambina a sua madre, che vive fuori regione, e una babysitter inesistente.