SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, capitale della ketamina Nuovi stupefacenti scovati nelle fogne Più cocaina, sparisce il mefedrone

Dall’analisi delle acque reflue l’aumento del farmaco anestetico, sempre più diffuso nel mercato illegale. Spicca il consumo nella metropoli con picchi nel weekend, come per l’ecstasy. Cannabis tutta la settimana.

Milano, capitale della ketamina Nuovi stupefacenti scovati nelle fogne Più cocaina, sparisce il mefedrone

di Simona Ballatore

Aumenta il consumo di ketamina a Milano, che spicca tra le città europee in cui è più diffusa: lo dice l’analisi delle acque di scarico. Dove si rintracciano pure più cocaina e cannabis, fanno capolino nuove sostanze psicoattive come il 3-Mmc - che sta per 3-Metilmethcathinone - mentre ne spariscono altre, come il mefedrone.

La presenza di ketamina nelle acque reflue milanesi da dieci anni è sotto la lente del Laboratorio di Indicatori epidemiologici ambientali dell’istituto Mario Negri. Da quest’anno compare per la prima volta nello studio europeo del gruppo Score (Sewage Analysis CORe group Europe) in collaborazione con l’Agenzia Europea per il Monitoraggio delle Dipendenze. Confrontando i dati delle città europee, a Milano il consumo di ketamina non solo è cresciuto ma si fa più massiccio.

Il farmaco anestetico, utilizzato in veterinaria e anche nella medicina umana, si è man mano diffuso nel mercato della droga. "Il nostro gruppo lo monitora da molti anni a Milano - spiega Sara Castiglioni, ricercatrice del Mario Negri a capo del laboratorio Indicatori Epidemiologici Ambientali -: c’è stato un aumento dal 2020 al 2022, ma era già presente nelle analisi del 201314. Per dare un dato indicativo, nel 201314 era stato trovato nelle acque reflue un quantitativo pari a 4 milligrammi al giorno ogni mille abitanti, nel 2020 è salito a 6 e adesso siamo intorno alla decina. Per la prima volta questa sostanza è stata inclusa nello studio europeo: Milano è tra le città con il quantitativo più alto che è stato rilevato". I livelli più elevati sono stati trovati in Danimarca, Italia, Spagna e Portogallo: a conferma di una maggiore disponibilità della sostanza sul mercato. Altro dato: "Il consumo aumenta sensibilmente nel fine settimana rispetto ai giorni feriali. Come succede con altre sostanze, come l’Ecstasy, che ha picchi soprattutto la domenica e il lunedì (tipico del consumo in discoteca) e non si trova quasi mai gli altri giorni". Succede anche con la cocaina, mentre altre sostanze hanno un uso abbastanza costante durante la settimana, come la cannabis. "Dalle analisi delle acque reflue milanesi emerge un leggero ma progressivo aumento della cocaina: negli ultimi tre anni il dato è rimasto costante ma rispetto al 2018 e 2019 l’aumento è evidente", continua Castiglioni. Come c’è stata una crescita del consumo di cannabis mentre per le altre sostanze non ci sono variazioni di rilievo. Rispetto alle altre città europee, fatta eccezione per la ketamina, il quantitativo di droga rintracciato è più contenuto.

L’ultimo studio europeo “Wastewater analysis and drugs: a European multi-city study” è corredato da una mappa interattiva, che consente di guardare i modelli geografici e temporali e di vedere il dettaglio locale. L’epidemiologia delle acque reflue svela i profili di consumo delle principali droghe d’abuso in Europa, fornendo anche un sistema di allerta precoce. A Milano vengono condotte dall’Istituto Mario Negri attraverso un depuratore cittadino dove passa il 50% delle acque. "Questa metodologia ha un grande potenziale - sottolinea la ricercatrice -, riesce a dare indicazioni sulla variazione nel consumo o sulla presenza di nuove sostanze psicoattive che compaiono sul mercato rapidamente e spariscono altrettanto rapidamente. Fino a qualche anno fa, per esempio, trovavamo il mefedrone, catinone sintetico proibito da diversi anni, che ora non si trova più". Neppure sul mercato illegale. "Nell’ultimo periodo invece stanno aumentando tracce di un altro catinone sintetico, il 3-Metilmethcathinone (3-Mmc )". A breve verranno pubblicati anche i risultati di un nuovo studio nazionale, svolto in collaborazione con il Dipartimento Politiche antidroga.