di Stefania Consenti
MILANO
Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, Milano "incoronata" anche dal Financial Times, capitale dell’arte del futuro.
"È ovvio che non posso che esserne lieto. Milano si conferma protagonista nel panorama artistico globale. I numerosi progetti di alto livello e l’apertura di nuove gallerie internazionali testimoniano la vivacità culturale della città, consolidando il ruolo di capitale dell’arte contemporanea. Vuol dire che siamo sulla strada giusta, ma..."
Ma che cosa?
"Il merito è del lavoro collettivo che sta facendo la città, le istituzioni culturali pubbliche e private. Io credo fermamente in quel federalismo culturale che ci porta ad investire sui grandi progetti di collaborazione, penso al lavoro che stiamo facendo con le ambasciate e alcuni musei importanti. Poi c’è il percorso vituoso che si ingenera con i prestiti, ogni volta che facciamo una grande esposizione. Sono appena tornato da Parigi dove abbiamo portato la mostra di Palazzo Reale “Dal Cuore alla Mano: Dolce&Gabbana”, omaggio a due stilisti come Domenico Dolce e Stefano Gabbana, aperta al Grand Palais, tra i più spettacolari spazi espositivi di Parigi. Un grande risultato. La missione è servita anche ad impostare alcune collaborazioni con alcune istituzioni pubbliche francesi. La mostra su “Appiani Lo splendore di Milano da Parini a Napoleone“, a Palazzo Reale, la faremo in collaborazione con il museo del Louvre e Chateau Malmaison".
Non c’è il rischio di sedersi sugli allori? Una cultura accessibile solo a chi può?
"Assolutamente no, le parole d’ordine sono sempre di più accessibilità, inclusione culturale e mi pemetto di insistere sulla Milano Museo Card. Con soli 15 euro permette di visitare tutte le volte che si desidera il Castello Sforzesco ( fra poco potremo nuovamente visitare la Sala delle Asse) vivere l’emozione della grande scultura alla GAM, le grandi mostre del PAC. Abbiamo mantenuto la gratuità per i minorenni, la domenica del museo...nel 2024 abbiamo superato tre milioni di visitatori per le mostre di Palazzo Reale e nei Civici".
I prossimi progetti?
"Avremo una primavera intensa con Milano Art week e Miart. Bob Wilson “in dialogo“ con la Pietà di Michelangelo al Castello Sforzesco, una mostra su Robert Rhauchenberg al Museo del Novecento, al PAC avremo a marzo la prima grande mostra in Italia dell’artista iraniana Shirin Neshat. Una mostra politica".
La ricetta?
"Tenere insieme qualità della proposta culturale e accessibilità. In questa missione delicatissima abbiamo sempre potuto contare sul sostegno di grandi fondazioni. E anche di privati cittadini. Penso ai 5 milioni di euro donati dalla mecenate Giuseppina Antognini che ci permetteranno di aprire il cantiere dell’Arengario; ai 40 milioni di donazioni. Non è passato un giorno, in questi due anni e mezzo del mio mandato, che non abbia portato in giunta una delibera di donazioni. Una generosità diffusa fra i milanesi che ci permette di fare progetti sempre più grandi. Gli “ingredienti“ giusti per una capitale dell’arte".