
Alcune delle residenti del quartiere, agguerrite contro l'abbattimento
Milano, 9 marzo 2025 – Alla fine è arrivata la diffida, affidata a un avvocato specializzato in tematiche ambientalistiche che la farà recapitare a Palazzo Marino. Il Comitato Difesa e Ambiente che da mesi sta battagliando per salvare 78 alberi all’interno del Parco Ticinello, estrema periferia sud di Milano fra Gratosoglio e Vigentino, ha deciso di passare alle vie legali per impedire l’arrivo delle ruspe. La minaccia di un taglio – ritenuto da tanti residenti del quartiere, infuriati col Comune e col Consorzio, inutile e indiscriminato – incombe su 78 piante lungo un tratto di sentiero di 500 metri circa a ridosso del cavo Ticinello, il piccolo corso d’acqua che attraversa l’area verde e che dà il nome al parco. Piante sulle quali, a fine febbraio, erano comparsi dei cartelli che non lasciavano tanto sperare su un esito diverso dal taglio. Un avviso attaccato ai tronchi col quale si avvertiva che “le piante contrassegnate dal colore viola saranno soggette ad abbattimento”.

Il ricorso
“Abbiamo deciso di affidarci all’avvocato Veronica Dini – spiega Marina Di Lorenzo del Comitato – come ulteriore misura per tutelare queste piante e impedirne l’abbattimento. Il Comune scrive che gli abbattimenti sono “a tutela dell'incolumità dei fruitori del parco e/o della funzionalità del cavo Ticinello”, ma nelle schede tecniche di abbattimento non è segnalata neanche la classe di rischio e la quasi totalità degli alberi in elenco non si trovano all'interno del canale. Sono alberi magari storti, “disordinati", non saranno belli ma sono vivi, allora perché tagliarli?”.
Marina Di Lorenzo, assieme a tanti altri residenti dei palazzi fra piazzale Abbiategrasso, via Dudovich e via Palanti, è diventata una sentinella e un “guardiano” di questo amatissimo polmone verde esteso 80 ettari e salvato negli anni ‘80 dalla speculazione edilizia, che però ha purtroppo visto cambiare in peggio negli ultimi anni: “Il Comune ha creato un’area didattica che altro non è che è una piccola spianata di cemento, per non parlare dei brutti, e a mio avviso anche inutili, ponti realizzati per attraversa il Ticinello”.

"Sono alberi ancora in salute”
Ma la questione prioritaria in questo momento è salvare le piante. Vero che all’inizio gli abbattimenti dovevano addirittura essere il doppio, 156. Ma avere ridotto della metà il numero, agli esponenti del comitato non basta. “Guardi questo povero gelso vicino al ponte lato sud – indica Marina – lontano dalle ripe, leggermente sbilanciato dal lato opposto rispetto al sentiero, che verrà abbattuto in quanto “in decadimento”. Un esempio eclatante! Lo vogliono tagliare quando in realtà è stracolmo di gemme...”. La contestazione dei tagli riguarda anche il valore naturalistico e la presenza del corridoio ecologico, nonché la valenza ambientale d’insieme del parco “in una città che ha livelli allarmanti di smog che tutti conosciamo ed è sempre più cementificata”.

Per il momento al Ticinello non si sta muovendo una foglia, è il caso di dire. Ma l’attenzione resta alta. A ritardare, quanto meno, l’arrivo delle motoseghe potrebbe esserci il divieto di taglio imposto dal periodo di nidificazione dell’avifauna che comincia proprio col mese di marzo e prosegue per tutta la primavera e l’estate.

Mentre al Ticinello si vigila, un altro taglio di alberi è stato tuttavia portato a termine venerdì 7 marzo poco lontano da qui, fra via Gratosoglio e via Pienza. A denunciarlo, con tanto di foto sulla seguitissima pagina Facebook Comitato Difesa Ambiente Milano Zona 5, è Pierluigi Malvezzi: “In attesa dello scempio al Ticinello – scrive – hanno fatto le prove generali sulla ciclopedonale che costeggia il Lambro Meridionale. Guardate che bel risultato...”.