NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, commenti sessisti su Kamala Harris: prof della Statale sospeso anche dai giudici

Milano, Marco Bassani ordinario di Dottrine politiche e il meme contro la vicepresidente Usa “bocciato” dal Tar: messaggio offensivo

Marco Bassani e Kamala Harris

Milano – Non è un esercizio di libera manifestazione del pensiero insinuare pubblicamente che una donna abbia sfruttato le relazioni sentimentali per fare carriera e arrivare alla poltrona di numero due della Casa Bianca. Per i giudici, un messaggio simile offende "il genere femminile" e "veicola senza dubbio la convinzione, che la società e la morale comune non approva, dell’opportunità di strumentalizzare i rapporti intimi per raggiungere scopi diversi da quelli che li caratterizzano". È uno dei passaggi-chiave della sentenza con cui il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso di un docente dell’Università Statale di Milano e confermato la sanzione disciplinare di un mese di sospensione da lezioni e stipendio.

Il professore è Marco Bassani, ordinario di Storia delle dottrine politiche. Il meme "incriminato" è quello che l’accademico condivide su Facebook l’8 novembre 2020, a cinque giorni dalla tornata elettorale che ha decretato la vittoria del ticket dem formato da Joe Biden e Kamala Harris. Nel mirino finisce proprio l’attuale vicepresidente Usa: " She will be an inspiration to young girls, by showing that if you sleep with the right powerfully connected men, then you too can play second fiddle to a man with dementia. It’s basically a Cinderella story ", il testo sotto la foto dell’avvocatessa di Oakland. Traduzione: "Sarà una fonte di ispirazione per le giovani ragazze, visto che ha dimostrato che se vai a letto con gli uomini giusti e potenti puoi diventare il secondo violino di un uomo affetto da demenza. Essenzialmente è la storia di Cenerentola".

Il post innesca una bufera sia all’interno della Statale sia sui social, tanto che il 13 novembre Bassani decide di rimuoverlo. Il passo indietro non basta a evitargli il procedimento disciplinare: tre giorni dopo, il rettore Elio Franzini gli contesta l’addebito, sostenendo che il post sia "sessista e altamente offensivo" e che abbia compromesso "significativamente l’immagine" della Statale, in contrasto con il "ruolo di docente" e "le responsabilità di formatore".

Bassani si difende, prendendo le distanze da "ideologie discriminatorie", ma il 14 maggio 2021 il Collegio di disciplina, su proposta di Franzini, lo sospende per tutto il mese di giugno. Lo stesso giorno, si scopre ora, il prof presenta ricorso al Tar.

La linea difensiva si fonda su alcuni punti fermi. Il primo: il "mero inoltro informatico" del meme non equivale ad "approvazione" del contenuto. Il secondo: il contenuto non è offensivo del genere femminile né lesivo dell’immagine dell’università, in quanto "allude a una condotta di molti anni or sono, attribuita dalla stampa americana alla vicepresidente degli Stati Uniti d’America e a una condizione mentale del presidente Biden". Il terzo: il docente "ha posto in essere una “condotta privata”, che si pone al di fuori delle sue funzioni". Il quarto: il comportamento non assume rilievo disciplinare "in quanto rappresenta il legittimo esercizio della manifestazione del pensiero su tematiche generali che interessano il dibattito pubblico internazionale".

Tesi bocciate in toto dai giudici. In primo luogo, scrivono, "secondo il comune agire, l’aver acquisito con una prima azione informatica un documento di altri e aver poi postato, con una seconda azione informatica, quel documento nell’ambito di un social di cui si ha la gestione equivale a porre in essere una condotta di approvazione di quel contenuto". Detto questo, il meme "è sicuramente offensivo del genere femminile".

E bene ha fatto, secondo il Tar, la Statale a ritenere violato l’articolo 9 del Codice di comportamento, "avendo il docente assunto nell’ambito di rapporti privati, intrattenuti in via telematica, una condotta offensiva che ha arrecato pregiudizio all’immagine e alla reputazione dell’università, incrinando il patto di fiducia che i cittadini hanno con l’istituzione, laddove quel patto doveva essere preservato e difeso dallo stesso docente". Conclusione: sanzione confermata e spese legali da duemila euro a carico di Bassani.