SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, compie 150 anni la facoltà di Agraria

Nata come Scuola superiore di agricoltura, nel 1873 sfornò i primi laureati. Tre sedi alle spalle, oggi punta a Mind 2025

I pionieri

Milano, 22 febbraio 2021 - Agraria compie 150 anni: è più “vecchia“ dell’università che la ospita – la Statale di Milano festeggerà un secolo nel 1924 – e in Italia è stata una pioniera. Correva il 10 aprile 1870: con regio decreto nasceva la Scuola superiore di agricoltura che, pur dipendendo dal Ministero dell’agricoltura, rilasciava il titolo universitario. Divenne facoltà 86 anni fa. Prima “casa“: collegio di San Luca, in Corso Italia, che la ospitò dal 1871 per tre anni. Poi venne trasferita nell’ex convento dell’Incoronata di via Marsala dal 1874 al 1926, non senza contrasti col Comune perché gli spazi erano più risicati. Da 94 anni è in via Celoria e si prepara al nuovo trasloco: destinazione Mind nel 2025.

L’impresa originaria ruota attorno a una figura: Gaetano Cantoni, classe 1815, protagonista anche delle 5 giornate di Milano. Fu il primo direttore della Scuola superiore di agricoltura e lasciò l’impronta. "Negli anni del Cantoni la scuola nacque già con lo spirito di creare laureati che andassero a gestire in maniera innovativa e con una base scientifica le aziende agricole – sottolinea il preside della facoltà, Alberto Tamburini –. Approccio che è rimasto nel tempo, anche se è cambiato il mondo del lavoro: la maggior parte de nostri laureati trova impiego nei servizi (oltre il 60%, ndr), in aziende chimiche, di sementi, ma anche in banche e assicurazioni. Formiamo un agronomo ad ampio raggio". Se oggi le facoltà di Agraria sono una ventina in tutta Italia, negli anni del Cantoni se ne contavano solo quattro. Milano è stata la prima a nascere in pianura Padana ed è rimasta la più grande d’Italia per numero di docenti, ricercatori e studenti. Sono 49 i professori ordinari, un’ottantina gli associati, 75 i ricercatori. Più 110 tecnici, 116 assegnisti di ricerca, 40 dottorandi di ricerca. Sette le lauree triennali – più un’ottava condivisa con biotecnologie – che contano 2.350 iscritti. Circa 1.100 gli studenti delle nove magistrali. La facoltà di Agraria di Milano – che ha anche tre aziende agrarie sperimentali – si spinge fino a Edolo per formare l’agronomo di montagna. Il 40% dei laureati triennali continua gli studi, il 90% dei laureati magistrali nel 2019 ha trovato lavoro entro l’anno e il 2020 è stato l’anno record nelle pubblicazioni scientifiche, che hanno superato quota 700. Dopo il boom di iscrizioni del decennio 2000-2010 - con picchi anche di 1.500 matricole a caccia di spazi nelle aule - è stato inserito il numero programmato per rispondere ai rapporti più rigidi tra docenti-alunni e a esigenze di laboratorio, anche se non si è più arrivati alla saturazione.

Sguardo al futuro nei programmi e quarto trasloco in vista: l’ex area Expo. "Avevamo la necessità di rinnovare aule e laboratori, a Città Studi gli edifici sono protetti dalle Belle Arti – ricorda Tamburini –. Mind permetterà una gestione coordinata degli spazi con le altre facoltà, un risparmio, ma è anche un’occasione culturale importante". Centocinquanta anni dopo, si progetta l’Agraria del futuro.