di Simona Ballatore
Venti progetti da “adottare“ e da trasformare in romanzi, film o serie tivù. "O tutti e tre, perché no", fanno il tifo da Milano Pitch. È già successo per 11 progetti, al termine delle prime due edizioni e di quel “laboratorio delle storie“ chiamato a far crescere il distretto dell’audiovisivo in città e a sostenere i giovani talenti con borse di sviluppo. Ieri sono stati presentati i venti progetti selezionati sui 185 arrivati quest’anno. Premio speciale (e duemila euro) per un film in cantiere – “The Losers“ di Luca Vassalini, Giulia Noè e Stefano Lazzati – l’idea di Vernante Pallotti per una serie tivù intitolata “Ban Shee“; per “Momì e il Piripum Pam Pam“ di Francesca Frigo, primo posto nella categoria graphic novel e narrativa ragazzi e per “La mucca nel faro“ di Lorenzo Molino, per la narrativa adulti. I tre progetti selezionati dal bando StoryLab 2 Development Grants - che hanno vinto 28mila euro oltre al supporto di un tutor - sono “Sorelle d’Italia“ di Giuseppe Isoni (film), “Attila“ di Marta Mazzetti (serie tv) e “Il pane di Christine“ di Chiara Campara (documentario).
Al Museo Leonardo Da Vinci l’incontro tra le idee e le imprese dell’editoria e dell’audiovisivo. "È un momento di grande fermento per il settore, in Cattolica abbiamo aperto anche una nuova laurea magistrare in lingua inglese “The Art and Industry of Narration: From Literature to Cinema and Tv“ per rispondere alle richieste del mercato", sottolinea Armando Fumagalli, direttore del Master in International Screenwriting and Production, fra gli organizzatori di Milano Pitch insieme alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e a Noesis. "Milano diventa sempre più culla di proposte formative nell’audiovisivo altamente professionalizzanti e in grado di competere a livello internazionale. Stiamo creando nuove figure, nei prossimi giorni ci saranno le selezioni anche per il nuovo master realizzato con Netflix che punta allo sviluppo della serialità", ricorda Minnie Ferrara direttrice della Civica. I quattro progetti sono stati selezionati da Mario Ruggeri, Walter Leonardi, Alessandro D’Avenia e Francesco Gungui. D’Avenia ha ricordato la sua “svolta“ milanese a 29 anni, sulle tracce del master della Cattolica su consiglio di Susanna Tamaro: "Finalmente non mi sono sentito in colpa nello scrivere. Con una struttura narrativa forte puoi essere libero di fare qualsiasi cosa".