Milano – Milano vive di luci e ombre, di lusso e miseria. Perfino, lì dove se non hai un conto corrente a sei zeri è inutile che t’addentri, coesistono le due facce di una medaglia. Con “lì” s’intende il centro, in particolare la zona del Quadrilatero. Le due facce della medaglia, quando s’incontrano, lo fanno perché avviene un reato: un furto, una rapina, uno scippo. Di qua un vip, la vittima. Di là un ladro, un malvivente. La rapina a Carlos Sainz è solo l’ultimo episodio di una scia di colpi anche milionari ai danni di persone più o meno note da parte dei soliti ignoti, bande di malviventi che hanno preso le vie del lusso o della movida come aree di caccia.
Sainz rapinato dell’orologio
Ore 20.30 di una domenica non come tutte le altre. Carlos Sainz ha appena conquistato il terzo posto con la Ferrari al Gp di Monza. Fa appena in tempo a raggiungere l’Armani Hotel di via Manzoni quando viene aggredito. Tre marocchini si erano appostati lì fuori, evidentemente sapevano che lì stava per arrivare il pilota spagnolo. Appena il ventinovenne scende dall’auto in compagnia del suo assistente, gli aggressori entrano in azione, puntando con decisione al polso sinistro di Sainz e al suo cronografo da mezzo milione di euro, un Richard Mille modello Alexander Zverev. Sainz non si perde d’animo, si mette all’inseguimento dei fuggitivi, prima in auto e successivamente a piedi, aiutato dall’assistente e da alcuni passanti, che hanno subito riconosciuto il pilota, anche grazie alla maglietta rossa del Cavallino rampante che indossava, e lo hanno aiutato a recuperare l’orologio. L’inseguimento si è concluso in via Montenapoleone: lì il ventinovenne e altre persone sono riusciti a bloccare i rapinatori – tre marocchini fra i 18 e i 20 anni – e a recuperare il prezioso bottino. Nel frattempo, qualcuno aveva già chiamato il 112 per segnalare l’accaduto: i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale hanno preso in consegna i presunti rapinatori e li hanno portati in Questura. In via Fatebenefratelli si è recato pure Sainz per sporgere denuncia.
Il tentato furto a Vieri
Pochi giorni fa è toccato a un altro sportivo, l’ex calciatore Christian Vieri, che in una storia di Instagram ha raccontato quello che gli era appena successo. Cioè, un tentativo di furto col classico trucco del foglio a coprire l’oggetto da derubare. È uno dei trucchi più in voga tra ladri e borseggiatori che girano per le vie del centro: piazzano foglietti bianchi sui tavolini esterni dei locali, distraggono i commensali con una richiesta di soldi o un’informazione e poi si allontanano con lo smartphone del malcapitato, avvolto nel foglietto. Vieri e la moglie Costanza Caracciolo, che erano a cena in un ristorante, si sono subito accorti della tecnica della ladra e hanno sventato il furto sul nascere. Poi il messaggio ai milanesi, per sensibilizzarli e invitarli a fare attenzione: "Siamo a cena ed è arrivata una che voleva rubare il telefonino – ha spiegato il Bobo nazionale in un breve video –. Ma l’abbiamo beccata e mandata via". Poi Vieri si è rivolto ai suoi followers, dicendo di fare "attenzione perché queste persone prendono un foglio e lo mettono sul telefono e poi vi prendono telefono e foglio. A Milano bisogna stare attenti".
Il manager Alessandro Del Bono
A gennaio 2023 a finire nel mirino dei ladri di orologi di lusso era stato il manager Alessandro Del Bono, amministratore delegato di Mediolanum Farmaceutici e marito dell’ex modella e conduttrice televisiva Afef Jnifen. È Successo a due passi da corso Monforte. Del Bono era appena tornato a casa al volante della sua Ferrari: al momento di imboccare la rampa dei box, un uomo con il casco integrale ha sfondato il finestrino della fuoriserie con il calcio di una pistola (non si sa vera o finta), ha infilato dentro il braccio e gli ha strappato dal polso sinistro un Patek Philippe in oro bianco del valore di circa 40mila euro. Poi il bandito è scappato, per poi salire in sella a un motorino guidato da un complice. Del Bono ha subito dato l’allarme: per fortuna non ha riportato ferite, solo una lieve escoriazione all’avambraccio che non ha necessitato di cure mediche.
Il primario dello Ieo Lorenzo Spaggiari
E ancora, una brutta disavventura anche per Lorenzo Spaggiari, 61 anni primario dello Ieo, rapinato a ottobre del 2022 del suo orologio da Matteo Cammarota, trasfertista dei Rolex da Napoli. Il pregiudicato napoletano ha atteso che il professore rientrasse a casa, a San Babila, e con la scusa di un’informazione si è avvicinato al finestrino dell’auto; poi si è infilato nell’abitacolo per strappargli l’orologio, ma il derubato ha reagito, sfilandogli il casco. Cammarota è riuscito comunque a impossessarsi del cronografo e a scappare sul motorino guidato dal complice. Il giorno dopo, però, è stato fermato dalla Stradale di Caserta sulla A1: nel marsupio aveva il Daytona da 30mila euro; in macchina con lui c’era un ventenne, che nascondeva in un tutore per ginocchia un Patek Philippe di cui non è stato ancora denunciato il furto.
Il fratello di un noto procuratore calcistico
Tra le vittime delle bande dei rolex è finito anche il fratello di un noto procuratore calcistico. Accade nel febbraio di quest'anno. In piazza Conciliazione due scooter si piazzano alle spalle di un’Audi Q8 nera; al volante c’è il capo scouting di un’agenzia che cura gli interessi di molti calciatori di Serie A, fratello di un noto procuratore. Quando l’auto si ferma al semaforo all’incrocio con via Canonica, davanti all’Arena Civica, l’uomo sente un colpo all’auto: “Mi sono accorto che qualcuno era andato addosso allo specchietto retrovisore sinistro piegandolo – metterà a verbale il conducente –. Ho visto poi uno scooter fermo davanti a pochi metri tra le auto incolonnate con a bordo un soggetto, il quale era probabilmente il responsabile dell’urto. Ho abbassato il finestrino per controllare il danno e cercare di rimettere a posto lo specchietto: nel momento stesso che il finestrino si è aperto, un altro soggetto comparso da dietro a piedi mi ha afferrato il polso sinistro e mi ha strappato l’orologio". Il corpo a corpo dura pochi secondi, poi il bandito si allontana: il procuratore crede che sia riuscito a portargli via lo Yacht Master 2 da 40mila euro, ma lo ritroverà nella tasca interna dello sportello. Un’ora dopo, l’autore materiale e i due complici sono già in manette, intercettati nell’appartamento-covo di Paderno Dugnano dove le rispettive compagne li stavano aspettando per una cena romantica a San Valentino.
Il dentista dei vip Luca Macaluso
Copione simile qualche giorno dopo in via Farini: nel mirino il dentista trentottenne Luca Macaluso, studio a Porta Nuova e clientela vip, che è riuscito a resistere al tentativo di rubargli il prezioso Daytona che aveva al polso e che si è visto sparare contro due colpi per fortuna a salve. Con ogni probabilità, pure in quell’occasione è entrata in azione la stessa "paranza".