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Milano, il sindaco Beppe Sala contro la premier Meloni: “Non ha interesse a confrontarsi con noi". La replica: “Nessuna città abbandonata”

Il primo cittadino ha risposto ad alcune domande a margine del premio Campione dei City Angels. E su Rovazzi: “Arrogante, non è questo l’esempio che dobbiamo dare ai nostri figli”

Milano, 14 maggio 2024  – "Non riesco a comprendere perché Giorgia Meloni non abbia interesse a confrontarsi con la comunità milanese, ma se preferisce andare al Festival della Verità (evento organizzato per oggi dall’omonimo giornale, ndr) cosa volete che dica? Io continuo a lavorare, Milano si dà comunque da fare”. Non potrebbero essere più distanti il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e la premier. E le parole del primo cittadino a margine del conferimento del premio Campione dei City Angels non fanno che confermare il gelo nei rapporti. 

Ma la replica di Giorgia Meloni, in città per l’evento ‘Il giorno de La Verità’, non si è fatta attendere: “Sono una persona sola. Si fa quel che si può. Giuro che faccio de mio meglio”. Poi, ha aggiunto: “Probabilmente lo direbbero in molte altre città. Le risposte arrivano, cerchiamo di darle a tutti. Ci sono priorità e non ci sono città che vengono abbandonate. Cerchiamo di dare risposte a tutti, lo facciamo anche con Milano”.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

“Rovazzi? Arrogante”

Il sindaco ha risposto alle domande dei cronisti a partire dal caso di cronaca che nelle ultime ore ha fatto discutere e indignare anche alcuni esponenti della sua giunta: il finto furto del telefono di Fabio Rovazzi. Una mossa di marketing per lanciare la sua ultima fatica musicale. Una trollata che all’assessore alla Casa Pierfrancesco Maran, per esempio, non è piaciuta per niente: “Anche noi milanesi potremmo avere un’idea divertente di marketing nel farti causa per danni di immagine”.

 “Al di là della denuncia – ha commentato Sala – è un comportamento arrogante per il fatto in sé e anche l’aver rivendicato la cosa. Credo che dobbiamo fare una riflessione si che tipo di società vogliamo. Se vogliamo una società in cui chi ha un minimo di visibilità può permettersi di non rispettare le regole, mentre gli altri poveri diavoli sì. Non è quella che voglio io e non è quella in cui vorrei vivere. Non vanno sottovalutate queste cose, vedo che c’è un degrado del senso civico che indubbiamente è un rischio per la nostra comunità. Qual è l’esempio che diamo ai nostri figli? Che fai il furbo, ti metti in evidenza e sarai premiato con fama e soldi. È un esempio tristissimo”. 

 Sicurezza e Cpr

Per quanto riguarda il tema sicurezza in città e Cpr, Sala ha detto: “Stamattina ho chiamato col prefetto e gli ho ridetto la mia idea, non c’è nessuna dichiarazione mia in passato con richieste di chiudere i Cpr. Non sono in principio contrario all’esistenza di un Cpr ma ci devono essere delle regole di funzionamento chiaro e Milano abbiamo vissuto un’esperienza non positiva. Seconda cosa, ha senso che uno entri nel Cpr perché poi sappiamo che viene rimpatriato, al prefetto ho detto che voglio davvero visibilità su cosa avviene, ma non come sindaco, tutti noi dobbiamo sapere cosa avviene”. Per quanto riguarda i rapporti col ministro Piantedosi, “ho sempre dialogato con lui in questi mesi, non faccio mai l’offeso. Però non mi piace che si immagini di aprire un secondo Cpr senza prima farmi una telefonata, questo sì che non va bene”.