NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, la vittima dello stupro di gruppo e il branco conosciuto a Riccione: “Mi hanno preso a bastonate”

La violenza sessuale dopo una serata in Corso Como. L’adolescente, italiana, ha raccontato di aver sentito i ragazzi parlare in arabo tra loro, quindi l’aggressione e le botte. Gli inquirenti: “Ricostruzione genuina, non contraddittoria e molto dettagliata”

Milano, 31 agosto 2023 – Il primo incontro a Riccione con quel gruppo di ragazzi. Il dormitorio di fortuna negli spogliatoi di un ex centro sportivo abbandonato in via Fichera, all’angolo con via Cilea, zona San Leonardo. Un luogo dove ancora dormono disperati e senza tetto. E la violenza di gruppo a settembre. E' la ricostruzione che la vittima, una minorenne italiana, ha fornito in audizione protetta agli investigatori della Squadra mobile, mettendo a verbale dichiarazioni che il gip ha ritenuto "genuine, non contraddittorie e molto dettagliate". L'adolescente ha raccontato di aver conosciuto i giovani a Riccione qualche mese prima e di averli seguiti a Milano, dove la notte trovavano riparo in una struttura dismessa. 

Il centro sportivo abbandonato a San Leonardo dov'è avvenuta la violenza di gruppo su una ragazzina
Il centro sportivo abbandonato a San Leonardo dov'è avvenuta la violenza di gruppo su una ragazzina

Da corso Como a San Leonardo

Il giorno della violenza, la minorenne ha riferito di aver reincontrato quei ragazzi in corso Como e di essersi nuovamente recata con loro nello stesso centro sportivo abbandonato: evidentemente, pensava di non avere nulla da temere, anche se in precedenza uno di loro, uno dei due minorenni indagati a piede libero, l'aveva minacciata con un coltello. Al mattino, al suo risveglio, la ragazza ha sentito i giovani parlare in arabo; poi hanno tentato un approccio sessuale, al quale la vittima si è opposta, e a quel punto hanno iniziato a picchiarla, prima con un bastone e poi a mani nude. Quindi la brutale violenza di gruppo.

Le indagini

Nel corso della seconda audizione, avvenuta a febbraio, la vittima ha visionato le immagini e i video registrati dagli investigatori durante un sopralluogo all'ex centro sportivo: ha riconosciuto il campo, attraversato dopo aver oltrepassato una recinzione, una porta nera vicino agli spogliatoi e la scritta "We love football" su un tavolino.