Milano, 4 febbraio 2024 – Il cielo terso, il tepore del sole: a Milano, spinti dalle condizioni climatiche favorevoli, sportivi e famiglie hanno colto l’occasione per stare un po’ all’aria aperta. Per correre, per far giocare i bambini. Male, molto male. Perché sono giorni ormai che quella che respiriamo in città e un po’ in tutta la regione è aria velenosa e il bel tempo non aiuta.
Un’aria così inquinata che basta prestare attenzione per accorgersene all’olfatto. E se così non fosse, arrivano i numeri a dare man forte alla certezza che, come dice l’attore Giovanni Storti in un video su Instagram dove la butta sul ridere per non piangere, “la Lombardia e Milano sono le zone più inquinate della nostra galassia”.
La qualità dell’aria a Milano
Secondo l’ultimo rapporto giornaliero sulla qualità dell’Aria a Milano, realizzato dall’Agenzia mobilità ambiente territorio del Comune, le concentrazioni di Pm10 ieri in città ancora sopra la soglia di guardia di 50 microgrammi al metro cubo. I dati delle centraline Arpa indicano infatti: 74 mg/mc in viale Marche, 66 a Città Studi, 73 in via Senato e 57 al Verziere. Nella città metropolitana 65 mg/mc a Pioltello.
Venerdì 2 febbraio le centraline posizionate in diversi punti della città hanno restituito questa fotografia inquietante, in merito alle concentrazioni di Pm10 (polveri sottili): viale Marche 86 microgrammi al metro cubo (µg/m3), col limite che è a 50. Via Pascal città Studi 89 (ma c’è un cantiere vicino); via Senato 90; Verziere 69.
Le concentrazioni di pm10 sono superiori al valore limite nelle stazioni urbane da ormai una decina di giorni consecutivi e nella città Metropolitana da tre giorni consecutivi.
Negli ultimi dieci giorni (sempre con il limite temporale del 2 febbraio) il valore medio massimo si è registrato il 26 gennaio (quasi 100). Poi una diminuzione sul finire del mese e ora di nuovo valori in aumento.
Le previsioni
Secondo le rilevazioni di 3BMeteo, da domani la qualità dell’aria a Milano sarà “accettabile” con un valore massimo di Pm10 di 60.7 ma una media inferiore alla soglia limite di 50. Da martedì dovremmo attenderci aria “scadente” con una media giornaliera di pm10 pari a 62.
Le conseguenze sulla salute
L’inquinamento dell’aria è una delle maggiori problematiche per la salute di chi vive in città. L'inquinamento atmosferico da solo può ridurre l'aspettativa di vita di 2,9 anni (il fumo di tabacco la riduce di 2,2 anni). Lo studio Global Burden of Disease (GBD) ha stimato che nel 2019 fossero direttamente riconducibili all'inquinamento nel mondo 7 milioni di decessi (4,1 da inquinamento ambientale e 2,3 da inquinamento domestico).
Decessi causati soprattutto da malattie cardiovascolari (arresto cardiaco, scompenso, aritmie, ictus ischemico e soprattutto infarti). L'esposizione all'aria inquinata “ossida” il colesterolo cattivo (Ldl), rendendolo più pericoloso e altera la funzionalità del colesterolo “buono” (Hdl), rendendo così meno efficaci anche le statine. L'esposizione acuta a Pm2.5 proveniente dagli scappamenti dei veicoli diesel può determinare un rialzo improvviso della pressione. Gli inquinanti atmosferici inoltre possono alterare la sensibilità all’insulina e promuovere la comparsa di diabete, attraverso stress ossidativo e infiammazione cronica.
L’esposto del Codacons
Proprio sulla situazione dell’inquinamento atmosferico il Codacons ha annunciato che presenterà alla Procura di Milano un esposto chiedendo che la magistratura indaghi per “disastro ambientale”. “La situazione relativa all'aria che si respira a Milano – dice l’associazione dei consumatori – rimane molto seria, tanto che negli ultimi giorni nel capoluogo lombardo i dati parlano di concentrazioni di PM10 e NO2 superiori ai limiti di legge, imposti per sicurezza dall'Unione Europea. Il meteo sicuramente ha contribuito alla situazione di questi giorni, ma la verità è che se non abbiamo il coraggio di fare scelte anche impopolari le persone continueranno a morire per l'esposizione all'aria malsana. Quante persone ancora devono morire per decidere di fare qualcosa?”.
Il video di Giovanni Storti
Sulla questione, che da giorni ormai sta sollevando polemiche soprattutto per l’assenza di misure da parte delle istituzioni, è intervenuto anche Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo, con un ironico video “L’aria più inquinata della galassia” pubblicato su Instagram e visualizzato centinaia di migliaia di volte con circa 60mila mi piace e 2.000 commenti.
Nelle immagini Storti mostra di respirare da alcuni boccioni di vetro “aria di montagna”, per poi chiedere a Regione Lombardia cosa intenda fare per rimediare.