
Targa in memoria del dissidente russo morto in carcere il 16 febbraio 2024. La figlia: "Continuate a difendere ciò in cui credete, come ha fatto mio padre".
MILANO"Nel caso mi uccidano, non arrendetevi". È la frase che Alexei Navalny, leader dell’opposizione russa morto in carcere il 16 febbraio dell’anno scorso, ripeteva ai suoi sostenitori. Ed è questa la frase incisa sulla targa che il Comune ha apposto su un cippo in marmo nei giardini Anna Politkovskaja di corso Como. E la stessa frase l’ha ripetuta la figlia dell’oppositore di Putin, Danya Navalnaya, durante la cerimonia di inaugurazione del piccolo monumento milanese.
"Io ho perso mio padre - ha detto Danya - ma altri hanno perso una persona che li ispirava. Voglio ripetere quello che mio padre diceva sempre: non arrendetevi e continuate a combattere. Queste persone ci perseguitano perché non ci rendiamo conto di quanto potere avete. E oggi vorrei esortare a difendere ciò in cui credete e che è giusto e la Russia sarà libera".
Milano è la seconda città (la prima è stata Lisbona), ad autorizzare un ricordo ufficiale di Navalny, dopo l’approvazione in Consiglio comunale della mozione presentata dai Riformisti (Azione e Italia Viva), a prima firma Gianmaria Radice, presente ieri con la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, altri consiglieri, e il senatore Ivan Scalfarotto. A Radice, al Consiglio Comunale, alle 26mila persone che hanno firmato l’appello per un ricordo di Navalny e al sindaco il ringraziamento di Maria Mikaelyan, della Comunità dei russi liberi, che nel suo discorso ha voluto ringraziare anche "il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in questi giorni è stato di nuovo attaccato pesantemente dai rappresentanti del Cremlino". Riferimento applaudito, come applaudito è stato il suo ricordo anche di altre Nazioni che subiscono le conseguenze della "dittatura fascista" di Putin, dall’Ucraina, alla Georgia, alla Bielorussia. "In Europa e nel nostro Paese - ha detto durante la cerimonia Buscemi - vediamo forze politiche che guardano alla Russia di Putin con ammirazione, mentre Milano ha a cuore la figura di Navalny, simbolo di lotta per la libertà di pensiero, di espressione e della tutela dei diritti".