
Fabrizio De Fabritiss, in carica dal 20 ottobre
Milano, 3 novembre 2016 - A gennaio partiranno i primi sms e mail anti-morosi. "Grazie alle iscrizioni online abbiamo dati più precisi sull’utenza". Intanto un alunno su due ha richiesto la “frutta a metà mattina’’, nuova iniziativa di educazione alimentare e anti-spreco. E ieri, primo giorno di lavoro dopo il ponte, la squadra di via Quaranta si è riunita per approfondire le segnalazioni "ufficiose" arrivate dai sindacati su anomalie nel rispetto di salari e contratti dei lavoratori delle imprese che hanno vinto in appalto il servizio di somministrazione pasti. "Poi decideremo come procedere". Fabrizio De Fabritiis, classe ’55, originario di Penne (Pescara), laureato in Economia politica alla Bocconi, da due settimane è il nuovo amministratore unico di Milano Ristorazione, la società di refezione scolastica.
Quali le priorità del suo mandato?
"Ci sono tre parole d'ordine: trasparenza, perché siamo un’azienda pubblica controllata interamente dal Comune di Milano e quindi dobbiamo fornire il maggior numero di informazioni ed evitare che si creino incomprensioni con l'utenza. Sostenibilità, cioè rispetto di determinati valori, non solo economici, in termini di efficienza e merito. Infine, fiducia, che è conseguente ai primi due principi e la base del rapporto con utenza, fornitori e amministrazione".
Nell’utenza avete un partner: la Rappresentanza delle commissioni mensa.
"Il dialogo con la Rappresentanza e con i 2.500 genitori in commissione mensa è fondamentale. Siamo una delle società più soggette ai controlli, Ats, Nas, commissioni, Comune, e i problemi che ci vengono segnalati dai genitori sono utili per migliorare il servizio. Anch'io ho fatto la mia esperienza da genitore nella ristorazione scolastica. Le mie due figlie hanno frequentato l'istituto comprensivo Barozzi. E hanno usufruito del servizio".
Alcuni genitori vi hanno rinunciato e da inizio anno mandano i figli a scuola con il pranzo da casa.
"Sono pochi i casi e noi siamo implicati marginalmente, visto che qui entrano il gioco il Comune e l'autorità scolastica. A noi sembra che non si colga la problematicità del servizio di ristorazione scolastica che è anche un servizio di educazione alimentare e che allo stesso tempo va incontro al bisogno di molte famiglie in situazioni di disagio economico, almeno 13mila per le quali il pasto a scuola è quello principale della giornata per i figli. E si sforza di soddisfare tutte le esigenze dell'utenza, dalle diete religiose a quelle etiche e sanitare".
Le famiglie pro-”schiscetta” vorrebbero mangiare in refettorio.
“Il tema è complesso. Noi dobbiamo attenerci alle indicazioni per la ristorazione collettiva dell'Ats che vietano l'introduzione di cibo dall'esterno se non nel caso di gravi patologie di tipo neurologico. Poi, nei costi di Milano Ristorazione non ci sono solo le derrate alimentari, ma anche i servizi per la gestione della mensa e la somministrazione dei pasti. Ci sono Paesi europei che consentono il pasto da casa ma prevedono tutta una serie di norme igienico-sanitarie per il confezionamento e spese a carico dell'utenza. Il Comune di Pinerolo, in provincia di Torino, ha dato l'autorizzazione al consumo all'interno del refettorio, ma sta chiedendo alle famiglie interessate di sostenere i costi di un insegnante, che deve essere presente con i bambini, e quelli per la pulizia del locale. Il tema non è così semplice”.
Le mamme pro “schiscetta’’ non hanno iscritto i figli al servizio. Per il resto, la procedura online ha funzionato?
"Quasi tutti si sono iscritti. A fine agosto avevamo avuto un 70% di adesioni, per la novità. Fisiologico: qualche dimenticanza, chi pensava che l'iscrizione fosse automatica... Questa innovazione va nella linea della lotta ai morosi, già intrapresa da tempo. A gennaio, alla scadenza della seconda rata, sarà più semplice sollecitare per sms o mail le famiglie inadempienti, ora che abbiamo i dati dell’utenza. Solo in caso di mancata risposta, ricorreremo alla lettera raccomandata".
Come sta andando la "frutta a metà mattina", progetto rivolto alle scuole elementari?
"Finora hanno aderito 67 scuole su 140 circa e 19.280 bambini su quasi 45mila. Quasi la metà. Siamo soddisfatti perché la decisione spetta alle autonomie scolastiche e il progetto prevede il coinvolgimento delle classi e degli insegnanti. Siamo partiti con uva, mele, pere, banane e susine e cambieremo man mano secondo le stagioni. I bambini sono più invogliati a consumare frutta la mattina che a fine pasto. Valuteremo se riaprire le adesioni".
Altra richiesta della Rappresentanza: il pagamento al consumo. È una possibilità?
“È una decisione che spetta al Comune. Richiederebbe l'implementazione del sistema informatico per consentire la rilevazione dei pasti giorno per giorno e alle famiglie il pagamento dei pasto effettivamente consumati. Ci sono amministrazioni che utilizzano questo procedimento e io stesso l'ho già gestito quando amministravo la società di refezione scolastico per i comuni di Settimo e Pero. Eravamo partiti con i bambini che portavano a casa il bollettino e dopo qualche anno siamo passati a un sistema prepagato”.
Ma lei sarebbe favorevole?
“È un sistema che ha complessità gestionali e che non è detto sia più conveniente per le famiglie. Anche perché oggi pagano un forfait. Inoltre il pagamento al consumo non potrebbe avvenire di giorno in giorno ma prevederebbe soglie di un certo numero di posti da acquistare in anticipo. Infine non credo che aiuterebbe nella nostra battaglia alla morosità”
La Filcams Cgil ha denunciato che le ditte che hanno vinto appalti per la somministrazione dei pasti o la pulizia delle mense non rispetterebbero i criteri del bando per quanto riguarda stipendi, liquidazioni e spettanze di fine rapporto, tipologie di contratti. Milano Ristorazione non dovrebbe fare controlli?.
"Certamente. Sia noi che il Comune facciamo i nostri controlli. Tra poco (ndr ieri pomeriggio) avrò un incontro interno con i responsabili della gestione operativa, dei contratti di service e del personale. Perché nel contratto sono previsti controlli, penali e dal punto di vista giuridico saremmo obbligati in solido con le società appaltatrici nel caso queste non ottemperino agli obblighi verso i lavoratori. Per cui abbiamo tutto l'interesse a che loro si comportino correttamente, sia per una questione etica che economica. Oggi faremo un'analisi della situazione dei contratti e nel momento in cui dovessimo riscontrare non conformità con quanto previsto dal bando, le contesteremo".
Conferma le polpette al merluzzo via dai menù a gennaio?
"Sì. Stiamo cercando un nuovo piatto per sostituirle: un trancio di pesce".