Milano, 5 agosto 2019 - Un incendio divampa all’improvviso in una stanza al piano terra di via Aquila 11, al Centro di accoglienza straordinaria gestito dalla Croce Rossa che ospita oltre 200 migranti, a pochi passi da via Corelli e dal ponte della Tangenziale Est. È la scintilla che scatena una rivolta a effetto domino culminata con l’assedio a una Volante della polizia e conclusa con 7 arresti per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, mentre 8 intossicati tra i 19 e i 40 anni sono stati accompagnati in ospedale, con codici gialli e verdi. Oltre 30 le persone visitate sul posto. Ma andiamo con ordine. Poco prima delle 14.30 di ieri si scatena il rogo, per cause ancora da chiarire: forse un cortocircuito che fa prendere fuoco a un materasso, poi le fiamme si estendono ad alcuni oggetti e a un armadietto. Intanto il fumo chiude la gola di un 19enne straniero che si trova intrappolato tra le pareti incandescenti: prova a uscire dalla stanza, senza riuscirci. La temperatura sale, e i 32 gradi all’esterno non aiutano.
Ad accorgersi di quello che sta accadendo sono alcuni operatori del 118, intervenuti nella struttura per soccorrere un infartuato: chiamano i vigili del fuoco che intervengono con tre mezzi. Il 19enne è ancora bloccato all’interno della stanza, è necessario tagliare un’inferriata per salvarlo. Ma mentre sono in corso le operazioni, sempre secondo quanto risulta al momento, uno degli ospiti lancia un sasso contro i vigili del fuoco e viene immediatamente bloccato dalla polizia, già sul posto. A quel punto la Volante intervenuta per l’incendio si ritrova circondata da decine di migranti che danno man forte all’uomo.
La situazione diventa tesissima e potrebbe degenerare da un momento all’altro: arrivano i rinforzi, via Aquila si riempie di auto della polizia e una camionetta, arriva anche il Reparto Mobile della stazione Centrale. I carabinieri del Radiomobile sono pronti a entrare in azione. Ma la polizia riesce a placare gli animi: 7 persone vengono accompagnate in Questura e infine arrestate per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Sono tre gambiani, due senegalesi, un uomo originario del Mali e uno della Costa D’Avorio. Il 19enne è stato salvato e accompagnato in codice giallo al Niguarda insieme a un altro. Lievemente intossicate altre 6 persone tra i 19 e i 40 anni, trasportate allo stesso ospedale e all’Istituto Clinico Città Studi in codice verde. L’edificio di via Aquila è stato dichiarato parzialmente inagibile e 45 ospiti sono stati trasferiti nella ex caserma Mancini di via Corelli, gestita sempre dalla Croce Rossa.