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Milano - Un altro paletto superato in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. Coima, Covivio e Prada – i proprietari dell’ex scalo Romana – hanno presentato ieri alla Triennale il masterplan aggiornato del Parco Romana e hanno svelato il nome dello studio di architettura che ha vinto il concorso internazionale per la progettazione del Villaggio olimpico che nascerà nel quadrante sud-ovest dell’ex scalo, tra via Ripamonti e via Lorenzini: si tratta dello studio Skidmore, Owings & Merrill (SOM), lo stesso che ha progettato il Moon Village (il villaggio lunare per l’Agenzia spaziale europea esposto alla Biennale di Venezia) e il nuovo World Trade Center che ha preso il posto delle Torri Gemelle a New York.
Lo studio SOM si era classificato al secondo posto nel concorso internazionale per il masterplan dell’intera area dell’ex scalo, vinto dal team Outcomist. Ora SOM si potrà concentrare solo sul Villaggio olimpico, che dovrà essere pronto a luglio 2025. Il design partner dello studio Colin Koop mostra i rendering del complesso di edifici con terrazze verdi e impatto energetico zero, che per i Giochi del febbraio 2026 potranno ospitare fino a 1.300 persone, tra atleti e staff, e poi, già dal settembre 2026, saranno trasformati in uno studentato utilizzabile 12 mesi all’anno anche da altre categorie di persone, non solo universitari. Nello studentato ci saranno anche serre e orti per la produzione di cibo all’interno dell’area.
Il cronoprogramma dell’opera è molto importante, naturalmente, perché il progetto Parco Romana nell’ex scalo è strettamente legato alla scadenza olimpica. Non a caso, ieri in Triennale, non c’erano solo i rappresentanti della proprietà dell’area – Manfredi Catella per Coima, Alexei Dal Pastro per Covivio e Paolo Zannoni per Prada – ma i vertici degli enti locali – il sindaco Giuseppe Sala, il governatore lombardo Attilio Fontana e gli assessori allo Sport e all’Urbanistica di Palazzo Marino e Palazzo Lombardia – e l’amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari. Il progetto finanziato dai privati ha un impatto pubblico notevole per le Olimpiadi, ma non solo.
L’area dell’ex scalo, infatti, diventerà un nuovo quartiere della città strettamente collegato da una parte a viale Isonzo e piazza Trento, dove sorgerà anche il grattacielo di A2A, e dall’altra a via Lorenzini, dove c’è già la Fondazione Prada.Lo scorso 31 marzo , quando è stata presentata la prima versione del masterplan, l’area in attesa di completa riqualificazione è stata ribattezzata “Parco Romana’’ perché sarà caratterizzata da un’ampia area verde e da una foresta sospesa in aria di un chilometro che passerà sopra la linea ferroviaria, che in parte sarà interrata per consentire il transito da nord a sud (e viceversa) dei cittadini lungo una collinetta erbosa e attraverso collegamenti nord-sud con la foresta sospesa, che attraverserà da est a ovest l’ex scalo ferroviario. Il sindaco Sala professa ottimismo su Parco Romana, Villaggio olimpico e futuro di Milano.
"Credo molto nello sviluppo della parte sud della città e questo è un esempio. Ho poche certezze nella vita sempre, ma una ce l’ho: che Milano tornerà com’era, anzi meglio, perché vedo un fermento di idee e di iniziative straordinario: credo che questi anni ci porteranno a interpretare bene i Giochi invernali del 2026 e a coronare un percorso". Il presidente della Regione Fontana, intanto, sottolinea: "Il Villaggio olimpico è con tutta probabilità l’opera più importante di tutto il masterplan olimpico. Sarà il cuore dei Giochi olimpici e paralimpici in Lombardia, nonché il villaggio più grande di tutti quelli previsti per il 2026. Proprio perché l’opera è così importante, il Comitato olimpico internazionale ha chiesto espressamente a Regione Lombardia, già in fase di candidatura, di farsi garante della sua realizzazione entro i termini imposti dal cronoprogramma olimpico".