
"Non ho ricevuto mail di conferma dal Comune... La posizione di mio figlio in graduatoria è la 21esima alla scuola dell’Infanzia Tortona. Quanti dovrebbero rinunciare perché il mio bambino possa entrare? Nessuno lo ha chiarito, siamo nel caos più totale. E la situazione di mio figlio è delicata perché gli è stato diagnosticato il diabete. Ero sicura di avere il posto... Ora non c’è più". Giulia Binosi, 38 anni, è tra i genitori degli oltre 3mila bimbi tagliati fuori dalle graduatorie di nidi e materne. "Un disastro. Peraltro sono in attesa del certificato di invalidità per il mio piccolo, che ha 3 anni: potrà aiutarmi nel punteggio o affossarmi ancor di più? Nessuno me lo sa spiegare". La mamma, lavoratrice free lance come il marito ("ci occupiamo di comunicazione") spiega che "mio figlio risultava assegnatario all’asilo Tortona. Avevamo indicato anche l’asilo Crollalanza tra le scelte, ma non c’erano posti disponibili". Ora il bimbo sta frequentando il Centro estivo. "Ma a settembre che faremo? Stiamo cercando un piano B, orientandoci su una scuola privata con una retta non esorbitante. Ma pare impossibile trovarla. Nel mondo degli eventi è ancora quasi tutto bloccato, non ho il bonus babysitter perché ho avuto il bonus nido fino a febbraio. E non ho congedi né permessi né ferie. I nonni non sono sempre disponibili". E, senza asilo, "addio socialità e apprendimento con le maestre. Nel lockdown a mio figlio compagni e maestre sono mancati moltissimo. Mi auguro che la situazione si possa sbloccare perché, siccome pre e post scuola non sono garantiti, è probabile che ci saranno rinunce tra gli assegnatari. Ma sto cercando un’alternativa. Chiedo alla politica di aiutare le famiglie: si investa per riadattare spazi e assumere persone. Le scuole non sono parcheggi, per i nostri figli sono una seconda famiglia". M.V.