LUCA TAVECCHIO
Cronaca

Miracolo a Milano, la città rende omaggio al film capolavoro di Vittorio De Sica

Questa sera la pellicola-capolavoro del 1951 sarà proiettata a Palazzo Reale. Alla biblioteca di Lambrate, quartiere in cui fu ambientata la storia, un’esposizione permanente le rende omaggio

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L’appuntamento è alle 20.15 nel cortile di Palazzo Reale. A poche decine di metri da dove Totò ed Edvige decollano sulla scopa da netturbino per il loro volo liberatorio, seguiti dalle centinai di “ultimi“ finalmente padroni - almeno dal cielo - della città. Da piazza del Duomo parte infatti la scena simbolo di “Miracolo a Milano”, citata e rielaborata da tante pellicole nel corso degli anni, e dalla vicina arena estiva dell’AriAnteo il film verrà proiettato questa sera durante un evento speciale organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del suo regista Vittorio De Sica. All’appuntamento parteciperanno l’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi, l’attrice Lella Costa e lo scrittore Gianni Biondillo che proprio a “Miracolo a Milano“ ha dedicato nel 2020 un libro nel quale raccoglie una moltitudine di voci, dai critici cinematografici ai sociologi.

Perché il film di De Sica, girato tra le macerie materiali e gli slanci umani e spirituali del Dopoguerra, nonostante oltre settant’anni di vita (uscì nel 1951, trionfando alla quinta edizione del Festival di Cannes), parla ancora al presente. Tra emergenze abitative, vecchie e nuove povertà, cecità delle classi dominanti e riscatto dei diseredati, la vicenda di Totò e della sua banda di straccioni riesce ancora a commuovere e a far riflettere. Tanto più nella città in cui è stato girato. E nel quartiere da cui si dipana la vicenda: Lambrate, talmente lontano dai candidi palazzi neoclassici del centro, da sembrare un altro pianeta.

Una memoria, quella del film, delle disperazioni e delle speranze che racconta, che da alcuni anni si cerca di non disperdere. Dove sorgeva la baraccopoli in cui Totò viene accolto, vero cuore pulsante del film, realizzata nella porzione di via Valvassori Peroni a ridosso della massicciata ferroviaria (ora quello spazio è occupato dal Centro Sportivo Crespi), ci sono oggi due grandi murales che ritraggono alcune scene della pellicola. Il vicino giardino (in via Pascal angolo via Clericetti) è stato intitolato a Cesare Zavattini, che del film fu sceneggiatore e ispiratore (la vicenda era narrata nel suo romanzo “Totò il buono” del 1943), mentre a pochi passi - in via Golgi angolo via Bernardo Ugo Secondo - c’è il Giardino Anna Carena, altra grande protagonista dell’opera di De Sica.

L’omaggio del quartiere di Lambrate

Tutte iniziative che fanno parte del più ampio progetto del Mum, Museo diffuso Miracolo a Milano. Che punta a trasformare la zona in una sorta di villaggio della memoria di quello che fu Milano nel Dopoguerra e di come la sua rappresentazione nel capolavoro cinematografico possa ancora essere d’ispirazione. Nella biblioteca di via Valvassori Peroni è allestita l’esposizione permanente “Miracolo in Biblioteca” che presenta una serie di immagini e curiosità. Tra le quali sedici fotografie di scena inedite di Mario De Biasi e la riproduzione di quattro disegni del set realizzato a Lambrate che l’architetto Gino Bozzetti, all’epoca studente del Politecnico, fece durante le riprese.

Immagini che arrivano da una Milano lontanissima, messa in ginocchio dalle bombe della Seconda Guerra mondiale, ma che iniziò la sua ricostruzione anche grazie alla speranza, ingenua e bambinesca, ispirata dalle immagini surreali di De Sica. In cui la precaria umanità dei poveri riesce a superare i solidi conti in banca dei ricchi e dove partendo da una baracca fatiscente si riesce comunque a prendere il volo.