Una mappa per esplorare il quartiere di Miracolo a Milano, che riparte dal set e dalla poetica del film di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini per ricostruire una sua identità. Iniziativa dopo iniziativa. Il viaggio parte da Lambrate, in via Valvassori Peroni, al civico 21. Un murale - realizzato dallo street artist Smoe - si affaccia su quel fazzoletto di terra dove era stata allestita la baraccopoli del villaggio Brambi. Nel murale ci sono i volti di De Sica e Zavattini, le scope volanti, le cineprese.
Si prosegue al civico 46, con un altro murale realizzato da Smoe al Centro sportivo Crespi: tra i valori dello sport, in bianco e nero, ci sono citazioni tratte sempre dal film, con Erminio Spalla, ex campione di pugilato nel ruolo di Andrea, la ballerina e attrice Alba Arnova - la statua che prende vita nel villaggio Brambi - e l’attore Francesco Golisano, ovvero il protagonista Totò, che gioca a calcio con una palla di fortuna in una pausa delle riprese.
Il “Miracolo“ continua in biblioteca, al civico 56, con la mostra permanente, impreziosita dalle fotografie inedite di Mario De Biasi e le riproduzioni di quattro dei disegni a china di Gino Bozzetti, realizzati sul set del film. Ma anche con le illustrazioni originali di Giuseppe Corti che ha ricostruito tutto il villaggio, frame dopo frame.
Si passa poi dal Giardino Cesare Zavattini tra Valvassori Peroni, via Pascal e via Clericetti per arrivare al Giardino Anna Carena, tra via Golgi e via Bernardo Ugo Secondo, dedicato all’attrice che interpreta il personaggio di Marta. Ecco le prime cinque tappe di Mum, il “Museo Urbano diffuso Miracolo a Milano“, che è pronto ad arricchirsi di nuovi tasselli. La mappa sarà in distribuzione al Municipio 3 e in biblioteca Lambrate dopo le feste.
Parallelamente è nata una nuova pubblicazione Miracolo a Milano, Parole, immagini e immaginari, curata da Valentina Fortichiari e Sergio Seghetti per Oligo, che raccoglie testimonianze, studi e l’eredità culturale del film, oltre alle fotografie inedite di Mario De Biasi, grazie all’archivio curato dalla figlia Silvia. Si ripercorre anche l’avventura del museo diffuso. Che ha inizio da un articolo, una presa di coscienza: "Milano cambia velocemente, ma ha poca memoria: in via Valvassori Peroni non c’è neppure una targhetta, pochi sanno che lì è stato girato il film di De Sica e Zavattini". Quell’articolo non ha lasciato indifferente un bibliotecario attento, Sergio Seghetti, che ha cominciato a intrecciare istituzioni, associazioni e professionisti per ridare nuova luce al film e anche al quartiere di Lambrate, come il personaggio di Totò, con il Circolo Acli “Giovanni Bianchi”, il sistema bibliotecario, il Municipio 3, il giornale di zona “Dai nostri quartieri”, i comitati cittadini. A partire dalla prima proiezione, a cielo aperto, per i 70 anni dal primo ciak, nello stesso punto in cui è stato girato il film, con il treno che passa sullo sfondo, come sulla pellicola: "Un’operazione di cineverità", ricorda Seghetti.
Il museo di Miracolo a Milano ha tanti indirizzi: si sta studiando anche un murale per la cabina elettrica davanti alla biblioteca, come pure un’installazione a tema “Miracolo a Milano”, sul tronco di un albero abbattuto dalla tempesta del luglio 2023 e si pensa di ricreare il monumento della ballerina. La storia continua. "Mum raccoglie la sfida del geografo Michel Lussault – spiegano dal Municipio 3 –: coinvolgere amministratori, cittadini, associazioni, abitanti del quartiere in un processo di riflessione e di ri-costruzione dell’identità del territorio".