«Mi hanno fatto credere di essere affetta da una grave patologia e, da allora, sono entrata nel ruolo della malata cronica, sostenendo costi esorbitanti. L’incubo che ho vissuto dal 2016 al 2018 ha lasciato un trauma indelebile e, fortunatamente, abbiamo ottenuto un primo risultato in Tribunale". Oksana Moroz, 62 anni, ha scelto Milano per curarsi perché "lo consideravo un polo d’eccellenza internazionale nel campo della medicina". Scelta che, per lei, si è trasformata "in un incubo, che ha lasciato gravi strascichi a livello psicologico".
Il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado a due anni e mezzo di reclusione, riconoscendoli colpevoli di truffa e assolvendoli invece dall’accusa di lesioni, i due chirurghi plastici, Marilena Pizzuto e il marito Santo Gentilcore. Le avevano fatto credere di essere affetta da sclerodermia, una grave malattia caratterizzata da ispessimento della pelle. La malattia in realtà non c’era e i medicinali, che avrebbero dovuto essere basati sul Dna della paziente, erano in realtà realizzati con un cocktail da pochi euro di prodotti acquistatati in farmacia come vitamine, minerali e antiossidanti. La donna, ex modella e imprenditrice residente a Kiev, una volta al mese volava a Milano per le cure e anche durante i pernottamenti a Palazzo Parigi le venivano fatte assumere via flebo sostanze. Gli interventi, in tutto una ventina, duravano oltre 7 ore, che la paziente trascorreva addormentata, sotto anestesia totale. Il risultato è una spesa astronomica: 3.950.343 euro versati in diverse tranche.
Oksana Moroz, il Tribunale ha condannato i due medici anche a versare un risarcimento record, di quasi tre milioni di euro.
"Ho intenzione di devolvere tutta la somma ai bimbi rimasti orfani per colpa della guerra, attraverso la mia fondazione che sostiene 50 orfanotrofi anche nella zona di Bucha. Un piccolo gesto per i bambini, che stanno subendo sofferenze incredibili a causa dell’invasione russa".
Come è entrata in contatto con i due medici?
"Per la mia attività professionale (Moroz è stata la prima a importare in Ucraina abbigliamento di lusso made in Italy, ndr ) ho sempre avuto rapporti stretti con l’Italia. Nel 2016, attraverso alcuni amici italiani, ho conosciuto la dottoressa Pizzuto. Mi hanno riferito che ha curato anche Madonna, che lavorava con politici di alto livello e vip di tutto il mondo. Da 15 anni soffro di problemi muscolari, e ho pensato di rivolgermi a lei per risolverli. Così sono andata nel suo studio, in corso Buenos Aires a Milano, per una prima visita. Il metodo innovativo, stando alle sue parole, consisteva nel far coltivare il mio tessuto muscolare sulla base del mio Dna, con farmaci che si producono solo in 12 laboratori in tutto il mondo. Interventi, per questo, molto costosi. Mi sono fidata, sono iniziati i trattamenti e ho iniziato a pagare perché la mia vita e la salute sono più importanti dei soldi. Quando non avevo denaro pagavo con gioielli e pellicce. Pizzuto chiedeva sempre soldi, diceva che il marito era arrabbiato e che stava rischiando la casa. Io ero in soggezione, non era un normale rapporto medico-paziente. Una parte dei soldi venivano anche consegnati in contanti. Mezzo milione di euro a Cannes, altri in banconote dopo un incontro a Kiev. Pizzuto diceva che non aveva problemi a portarli fuori dall’Ucraina in quanto in possesso di un passaporto diplomatico".
Come avvenivano i trattamenti?
"Per più di venti volte sono venuta a Milano e sono rimasta sedata e addormentata per circa sette ore, senza avere effetti evidenti sul mio corpo. Spesso, quando mi svegliavo, era presente anche un medico anestesista. Oggi sono convinta che mi venisse somministrato solo un sonnifero".
Come ha reagito quando le è stata diagnosticata la sclerodermia?
"Mi è crollato il mondo addosso, e ho avuto un esaurimento nervoso. Capivo perfettamente che questa malattia è molto grave e in alcuni casi fatale. Mi hanno fatto credere, inoltre, di avere il sangue avvelenato dall’arsenico. Ho fatto degli esami a Kiev, però, che non hanno rilevato patologie. A quel punto ho capito di essere stata truffata e, assistita dall’avvocato Piero Porciani, ho sporto denuncia. Mi sono affidata alla giustizia italiana".
La Procura di Milano ha chiesto, nelle scorse udienze, l’assoluzione per i due medici.
"Quando l’ho saputo sono rimasta allibita, non ci credevo. Dopo tutto quello che ho subito ho rischiato di ricevere un altro schiaffo. Sono convinta che i medici che ingannano i pazienti in nome del profitto debbano essere ritenuti responsabili. Per fortuna il giudice li ha condannati per truffa. Mi chiedo, inoltre, perché finora non siano stati sequestrati i beni di queste persone".