
Sergio Salemi realizza diorami
Rho (Milano), 1 ottobre 2018 - Da bambino, appena vedeva il camion dei pompieri passare in sirena lungo via Mac Mahon, periferia nord-occidentale di Milano, mollava gli amichetti con cui giocava per strada e pedalava a perdifiato inseguendo i suoi eroi. «Se ero in macchina con mio papà lo obbligavo ad andargli dietro». Mentre a casa «prendevamo le macchinine, lui gli dava fuoco e io con un secchiello le spegnevo». Sergio Salemi in tivù riguardava le puntate del cartone animato di Grisù, il draghetto pompiere.
Sognando di fare il vigile del fuoco. E lo è diventato. Autista alla caserma di Rho. Al volante di quei bestioni che da bambino inseguiva con le gambe e la fantasia. Le macchinine, ormai dimenticate. Molte perse durante un trasloco. Finché negli anni Novanta, «mentre ero in giro a cercare dei regali di Natale, in una vetrina ho visto il modellino di un’autopompa 160». È scattata la magia. Ed è iniziata la collezione: 300 pezzi ma «tutti senz’anima». Mancava quella passione che lui ha sempre messo in quello che è diventato il suo lavoro dopo anni da vigile del fuoco ausiliario e volontario tra Roma, Saronno e Milano fino alla “promozione” nel 2004 come pompiere permanente. I turni, le missioni dove c’è bisogno, e la voglia di raccontare quello che lui e i suoi colleghi vivono ogni giorno con coraggio «e anche con paura, perché siamo uomini». Così dal cassettino dei ricordi ha ritirato fuori la sua passione per le macchinine e per il fai da te. «Mi sono iscritto a un gruppo di modellismo per scoprire le tecniche di costruzione dei diorami e poi ho iniziato a creare i primi scenari – racconta Salemi –. Alcuni modellini si trovano già fatti, ma molti mezzi non esistono in commercio quindi li modifico io da zero, li ridipingo inserendo anche i minimi dettagli per renderli uguali a quelli veri».
Modellini in scala 1:87 che riproducono gli scenari in cui intervengono le squadre dei vigili del fuoco: incidenti stradali, in autostrada e in galleria, il crollo di una palazzina, un terremoto, un incendio in un impianto chimico, il rogo in un fienile. Scene drammatiche che Sergio, spesso, ha visto con i propri occhi. Altre arrivano dai racconti dei colleghi, altre ancora da video su YouTube. Nel plastico anche la distribuzione dei mezzi è come avviene nella realtà. Negli anni Salemi ha realizzato una quindicina di diorami. Per ognuno ci vogliono almeno 8-12 mesi. Tutti costruiti «mai in orario di servizio, è il mio hobby». Opere d’arte che fanno il giro d’Italia nei vari distaccamenti e su richiesta del Comando centrale di Roma. Una collezione unica. Che «rappresenta ciò che siamo e ciò che facciamo». «Con tutti i nostri problemi e i nostri affanni, quando suona la campana in caserma, prendi e corri – l’orgoglio di Salemi –. Ed è così ovunque. In fondo, siamo come i numeri e i colori: uguali in tutto il mondo, anche nello spirito, nella professionalità e in quella fantasia che ti aiuta a trovare la soluzione migliore per ridurre al minimo gli effetti collaterali. Perché dove tutti gli altri si fermano, noi abbiamo ancora un bel pezzo da fare».