"Ha saputo sovente varcare il confine tra canzone e poesia per musica". Con la "semplice ed emozionante forza evocativa" dei suoi brani, con "versi così efficacemente immaginifici e visionari", Mogol ha offerto "un grande contributo alla cosiddetta popular music urbana e all’identità sonora del nostro Paese". Il rettore della Iulm, Gianni Canova, visibilmente emozionato, ha ringraziato così Giulio Rapetti Mogol, consegnandogli il master honoris causa in Editoria e produzione musicale. Poesie e musiche si sono intrecciate nell’auditorium di via Carlo Bo, che gli ha tributato il suo affetto, cantando con Mogol i brani che ha scritto per Lucio Battisti. Tra gli aneddoti di una vita, Rapetti ha ricordato anche quando ha chiesto alla Siae quanti dischi avesse venduto: "Mi hanno risposto 523 milioni. Sapete che cosa significa? Che sono terzo al mondo, dopo i Beatles e Elvis Presley". Nella sua Lectio ha voluto mettere in scena una parte dello spettacolo che porta in tour per il mondo, “Pensieri e parole“, insieme a Giuseppe Barbera (piano e voce) e a Massimo Satta alla chitarra. Dalla sua Lectio ha preso anche il via la due giorni del convegno internazionale “Parole (o poesie?) per la musica“, organizzato dal Luca Cerchiari, direttore del Master in Editoria e produzione musicale, e da Gilbert Gigliotti, dell’Università del Connecticut.
Si.Ba.